Dopo la morte di un uomo attaccato da tre Rottweiler, l'OIPA chiede di regolamentare la detenzione di razze pericolose
Alcune razze di cani possono aggredire ed uccidere un uomo, come sarebbe accaduto oggi, da quanto si apprende a Manziana. I cani sono stati accalappiati ed il "padrone" può essere ritenuto responsabile di omicidio colposo. L'OIPA chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di razze per
rottweiler foto pixabay
(AGR) I casi di cronaca parlano sempre più spesso di aggressioni da parte di cani definiti molossi o molossoidi che possono anche aggredire e uccidere, come accaduto oggi a un uomo che correva nel bosco di Manziana, in provincia di Roma. Da quanto si apprende, i cani – tre rottweiler - sono stati accalappiati e chi li deteneva può essere ritenuto responsabile di omicidio colposo.
L’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.
Come gestire un cane cosiddetto “pericoloso” e cosa dice la legge sulla loro gestione? Risponde l’Oipa che chiarisce come anzitutto non esista un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.
«Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico».