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Carabinieri, rottamazione dei veicoli fuori uso, oltre 800 mila euro di sanzioni per gestione illecita

In aumento il fenomeno dei veicoli che vengono fatti scomparire al fine di evitare i costi elevati connessi alle operazioni di recupero e le pratiche tese a iniziare il processo di rottamazione con una messa in sicurezza solo parziale dei rifiuti pericolosi e successiva rivendita pezzi di ricambio

printDi :: 11 dicembre 2021 09:27
Carabinieri, rottamazione dei veicoli fuori uso, oltre 800 mila euro di sanzioni per gestione illecita

(AGR) Il Comando Carabinieri Tutela Forestale attraverso i dipendenti Reparti dislocati sul territorio nazionale (Gruppi, Nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale, Stazioni Carabinieri Forestale), ha avviato e portato a termine nel corrente anno una campagna per la prevenzione e repressione della illecita gestione dei veicoli fuori la cui filiera risulta complessa e articolata in quanto coinvolge diverse categorie produttive. I negativi effetti della illecita gestione dei veicoli fuori uso hanno preoccupanti ricadute per la tutela ambientale in tema di inquinamento del suolo e delle acque.I risultati dei controlli effettuati dai Reparti dei Carabinieri Forestale nell’anno in corso evidenziano comportamenti illeciti in quasi un terzo degli accertamenti effettuati e testimoniano una diffusa illegalità nel settore.

In particolare sono stati effettuati n.1.767 controlli a livello nazionale, accertati 526 illeciti amministrativi con un importo totale di sanzioni elevate pari a circa 802.000, 00 euro e 86 illeciti penalmente rilevanti.

 
Nella sola Regione Lazio, a fronte di 199 controlli effettuati, sono state elevate sanzioni pari ad un totale di 263.284,00 euro e accertati 93 illeciti amministrativi e 19 illeciti penali.

Le motivazioni della diffusione del fenomeno sono riconducibili ai facili profitti derivanti dal riciclo dei materiali ferrosi e dei pezzi di ricambio eludendo la normativa di settore.

Il diffuso fenomeno dei veicoli che vengono fatti “scomparire” al fine di evitare gli elevati costi connessi alle operazioni di recupero e le pratiche tese a iniziare il processo di rottamazione con una messa in sicurezza solo parziale dei rifiuti pericolosi e successiva rivendita di parti come pezzi di ricambio ingenera uno spostamento fittizio dei rifiuti per lo più legittimato da documenti di trasporto falsi e fatture inesistenti. I rifiuti, falsamente recuperati, vengono in gran parte avviati al mercato clandestino nazionale o inviati all’estero.

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