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Campidoglio, educare oggi per lavorare in sicurezza domani

In Aula Giulio Cesare si è svolto questa mattina il convegno “Generazione sicura: educare oggi per lavorare in sicurezza domani" rivolto alle classi delle scuole superiori. Sul tappeto la formazione come strumento per la riduzione degli incidenti sul lavoro

printDi :: 01 novembre 2025 20:45
sicurezza sul lavoro foto pixabay

sicurezza sul lavoro foto pixabay

(AGR) Si è svolto stamattina in Aula Giulio Cesare in Campidoglio il convegno “Generazione sicura: educare oggi per lavorare in sicurezza domani" rivolto alle classi delle scuole superiori.

Un evento per riflettere sulla formazione come strumento per la riduzione degli incidenti sul lavoro a cui hanno partecipato: Svetlana Celli, Presidente Assemblea Capitolina; Sandro Petrolati, Presidente Gruppo Demos in Assemblea Capitolina; Antonio Di Bella, Presidente Nazionale ANMIL; Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale; Alberto Verzulli, Presidente Regionale ANMIL Lazio; Manuel Carusi, Responsabile Processo Vigilanza Tecnica Lazio, Ispettorato d'Area Metropolitana di Roma; Vittoria Rossi, Dirigente Sede INAIL Roma Nomentano; Mario Rusconi, Presidente ANP (Associazione Nazionale Presidi) Roma; Vincenzo Di Nucci, Presidente della Commissione di Albo Nazionale dei Tecnici della Prevenzione della FNO TSRM e PSTRP; Fabrizio Potetti, Segretario generale Fiom-CGIL Roma e Lazio; Laura Latini, Segretaria Regionale UIL Roma e Lazio; Rosita Pelecca,  Segretaria Generale CISL Roma Capitale Rieti.

 
I numerosi interventi che si sono succeduti hanno messo in evidenza l’importanza dell’educazione alla sicurezza già prima dell’entrata nel mondo del lavoro e quindi al ruolo della scuola come primo presidio di formazione. Durante i lavori c'è stata l' esperienza toccante di una lavoratrice vittima di un incidente sul posto di lavoro: Alessandra Pigliapochi.

Un evento che ha visto un confronto costruttivo tra la politica, l’amministrazione, il mondo della scuola, l’associazionismo, i tecnici, i sindacati: tutti concordi nella volontà di costruire un altro modo per lavorare in sicurezza, basato su una cultura e una responsabilità condivisa. Sono emersi dati aggiornati degli infortuni sul lavoro in Italia e nel Lazio: numeri ancora allarmanti, che il confronto di stamattina vuole porre in evidenza proprio per avviare un percorso capace di ridurli significativamente.

"Un Paese civile non può accettare che si perda la vita lavorando. E' necessario arrivare a una nuova cultura della prevenzione, che parta già dai più giovani e dalle scuole. La formazione non deve essere considerata solo un obbligo formale, ma un vero investimento in sicurezza, responsabilità e consapevolezza. Deve diventare un principio cardine in tutti i settori, da quelli tradizionali a quelli ad alto impatto tecnologico. Bisognare fare rete tra istituzioni, scuole, sindacati, operatori e associazioni attraverso un dialogo trasversale. Solo così possiamo costruire un futuro in cui il lavoro sia davvero sinonimo di dignità, crescita e sicurezza per tutti", afferma la presidente dell'Assemblea capitolina Svetlana Celli.

“La sicurezza si impara prima del lavoro, si impara a scuola, nella formazione tecnica, nelle esperienze di alternanza e nella costruzione di una cittadinanza consapevole che riconosce nel lavoro non solo una fonte di reddito, ma un valore di dignità e di vita. La cultura della prevenzione, in medicina come in ogni altro ambito, è la prima forma di tutela della vita. Abbiamo visto oggi come le leggi da sole non bastino. Serve un’alleanza educativa tra istituzioni, scuole, imprese e associazioni per costruire una cultura condivisa della prevenzione, per evitare che in Italia continuino a morire 3 persone al giorno sul posto di lavoro. La sicurezza non è un costo, ma un investimento. Un investimento in conoscenza, in responsabilità e in futuro, capace di proteggere la salute della nostra comunità” ha sottolineato Sandro Petrolati, capogruppo capitolino di Demos.

"Nel 2024 ci sono state 2.100 vittime dell’insicurezza del lavoro tra giovani impegnati nei Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento, ex Alternanza Scuola-Lavoro ora “Formazione Scuola-Lavoro”). Come possiamo riempirci la bocca di piani formativi all’avanguardia che portino i nostri giovani ad una piena consapevolezza del valore della sicurezza e della tutela della salute sul lavoro se noi per primi non riusciamo a garantire loro ambienti sicuri sin dai banchi di scuola? Il lavoro da fare è strutturale in ogni accezione del termine: edilizia scolastica ed edilizia della conoscenza del diritto del lavoro, sin dalle scuole elementari. Per questo i nostri Testimonial infortunati sul lavoro portano le loro storie all'interno delle scuole per sensibilizzare i lavoratori di domani sin da giovanissimi. Confidiamo che occasioni come quella di questa mattina, organizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Demos e della Presidenza dell'Assemblea capitolina contribuiscano a diffondere una reale cultura della sicurezza in grado di evitare ad altri il dolore attraversato dalle vittime dell’insicurezza sul lavoro" ha sottolineato Antonio Di Bella, presidente nazionale Anmil.

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