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"Arancia meccanica" alla Casilina, legato e torturato, presi i responsabili, uno è di Acilia

La violenza di gruppo ha avuto luogo nel febbraio scorso. Vittima ed aggressori sono tutti di nazionalità nigeriana. Le lunghe indagini hanno portato all'individuazione di tutti i responsabili, ieri gli arresti.

printDi :: 14 dicembre 2020 17:15
Arancia meccanica alla Casilina, legato e torturato, presi i responsabili, uno è di Acilia

(AGR) Lo scorso 11 febbraio, un nigeriano, all’interno del suo appartamento in via Sterope, è stato aggredito, sequestrato, legato con dei fili elettrici e ferito con un coltello da parte di 5 persone che poi lo hanno rapinato di 850 Euro ed oggetti personali. Dopo i primi accertamenti effettuati dal personale della Polizia di Stato del VI, diretto da Michele Peloso, i responsabili, 2 connazionali della vittima,  sono stati subito rintracciati all’interno delle loro abitazioni e arrestati. Le successive indagini, hanno permesso di identificare anche gli altri 3 complici, anch’essi di nazionalità nigeriana.

Il Tribunale di Roma, valutato il lavoro degli uomini del VI Distretto Casilino, ha emesso nei confronti dei 3 malviventi che nel frattempo si erano resi irreperibili,  le ordinanze di custodia cautelare in carcere.Il 22 giugno scorso 2 di loro sono stati rintracciati e arrestati: uno in via Acquacanina e l’altro in un appartamento di Acilia. Il terzo invece che, a seguito delle indagini degli investigatori era risultato  latitante e fuggito dall’Italia, grazie alle successive ricerche in ambito europeo, è stato rintracciato a  Parigi.

 
Con richiesta di estradizione ieri, gli agenti del VI Distretto, con la collaborazione del Servizio Interpol e della Polaria di Fiumicino, lo hanno tratto in arresto presso lo scalo aereo e condotto nel carcere di Rebibbia. Tutti i componenti sono stati arrestati per rapina, sequestro e lesioni in concorso tra di loro.

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