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Adescava donne in difficoltà economiche con la promessa di un lavoro... ma era una truffa per estorcere denaro

Ammonterebbero ad oltre 15 le vittime cadute in trappola, un trend sicuramente destinato a salire. Le indagini avrebbero anche accertato che l'uomo ricattava le donne di divulgare foto osè che si era fatto inviare minacciando anche spedizioni punitive

printDi :: 29 aprile 2021 13:03
Adescava donne in difficoltà economiche con la promessa di un lavoro... ma era una truffa per estorcere denaro

(AGR) "Buongiorno, sono il dottor Siniscalco, ho visto la tua inserzione di ricerca lavoro su “omissis”. Ti offro un contratto di lavoro regolare, ben retribuito e con alcuni bonus speciali’’. Con questa frase M.V., classe 1984, disoccupato e senza dimora fissa, lombardo di nascita, adescava donne di tutta Italia in precarie condizioni economiche e in cerca di lavoro. Le vittime, tutte di genere femminile, in larga parte madri single speranzose di trovare un impiego, finivano in una rete di artifizi e raggiri che evolvevano in una serie di vere e proprie minacce finalizzate ad estorcere denaro.

Il copione era sempre lo stesso, infatti M.V. dopo aver carpito le informazioni delle vittime ed essersi guadagnato la loro fiducia, cominciava a fare richieste particolari, come foto del seno o video osé. Le donne, speranzose di concludere il contratto di lavoro e al contempo affascinate dalla falsa identità dell’uomo e dalle finte foto che questi inviava, iniziavano a cedere. Da quel momento per le vittime iniziava un vero e proprio calvario che si articolava in minacce di vario genere; dall’ipotesi di divulgazione del materiale esplicito si passava al ricatto sessuale e, nei casi maggiormente esosi, a vere e proprie minacce di spedizioni punitive, da parte di presunti picchiatori locali, ai danni di genitori e figli delle vittime.

 
Il tutto iniziava con piccole richieste di denaro, tra i 20 e i 50 euro, alle quali seguivano richieste sempre più esose che costringevano le vittime ad indebitarsi fortemente. Gli investigatori del Commissariato Sant'Ippolito diretto da Roberto Cioppa, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, allertati da una denuncia sporta da una delle vittime, riuscivano ad identificare l'autore delle vili estorsioni appurando che lo stesso, già ricercato in tutta Italia per reati della stessa natura, era irreperibile dal 2019. Uno stato d’irreperibilità più volte ostentato dall’uomo che, dichiarandosi sfacciatamente imprendibile, invitava le donne a denunciare il tutto alle forze dell’ordine che, a suo dire, non lo avrebbero mai preso.

Dopo indagini lampo, gli investigatori hanno accertato che lo stesso si trovasse in incognito in un appartamento del centro di Salerno. E così, all’alba del 24 aprile, giorno del compleanno di M.V., gli uomini del Commissariato Sant’Ippolito hanno fatto irruzione sorprendendo il reo in compagnia della sua fidanzata. Immediatamente gli operanti si sono resi conto della presenza di una vittima della provincia di Salerno, ancora oggetto d’estorsione, che viveva un profondo stato d’angoscia e di prostrazione. Invitata a denunciare, la donna si liberava e riferiva che l’uomo le aveva rovinato la vita, costringendola nell'arco di 7 mesi, al versamento di quasi 14.000,00 euro.

Ammonterebbero ad oltre 15 le vittime cadute in trappola, un trend sicuramente destinato a salire con l’evolversi delle indagini del Commissariato. Indagini a carico di un criminale istrionico, sembra abbia costretto alcune vittime ad avere rapporti sessuali con altre persone. Inoltre, pare sia stato capace di vendere falsi biglietti di Sanremo e di fittare case inesistenti.

Ci avevano visto lungo gli investigatori che, partiti da una denuncia di 78,00 euro a carico di un uomo inesistente, avevano sin da subito ipotizzato che vi fosse serialità nella condotta. La fine di un incubo per le vittime, alcune delle quali avevano maturato più volte il pensiero di compiere gesti insani. Le indagini lampo sviluppate a Salerno, dagli agenti della Polizia di Stato, hanno ricostruito l’intera dinamica estorsiva da questi commessa nella provincia. Gli investigatori hanno anche appurato che l’uomo fantasma, con le valigie sempre pronte alla partenza, vivesse abitualmente solo e soltanto di proventi di reato. Gli elementi raccolti hanno quindi consentito alla Procura della Repubblica di Salerno di emettere un decreto di fermo. Per M.V. si sono aperte le porte del carcere di Fuorni. La compagna del predetto invece è stata denunciata per concorso in estorsione.

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