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Conapo FVG: “Giù le mani dal soccorso pubblico! La Regione non può sostituirsi allo Stato”

Il segretario regionale Damjan Nacini e il vice segretario Cristian Busolini lanciano l’allarme: “In Friuli Venezia Giulia si assiste a un pericoloso soccorso parallelo che mette a rischio l’efficienza e l’economia del servizio pubblico”

printDi :: 20 luglio 2025 13:03
Conapo FVG: “Giù le mani dal soccorso pubblico! La Regione non può sostituirsi allo Stato”

Conapo FVG: “Giù le mani dal soccorso pubblico! La Regione non può sostituirsi allo Stato”

(AGR) TRIESTE – “Giù le mani dal soccorso pubblico. La Regione non può e non deve sostituirsi allo Stato.” È un grido d’allarme forte e chiaro quello lanciato dal CO.NA.PO, il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, attraverso le dichiarazioni del segretario regionale Damjan Nacini e del vice segretario regionale Cristian Busolini.

Il sindacato denuncia una situazione allarmante in Friuli Venezia Giulia, dove la gestione del soccorso tecnico urgente — materia di competenza statale — viene progressivamente erosa da iniziative regionali che ne minano l’efficienza e aumentano inutilmente i costi per i cittadini.

 
In FVG – dichiara Damjan Nacini – stiamo assistendo all’istituzionalizzazione di un vero e proprio “soccorso parallelo”. Interventi spettanti per legge ai Vigili del Fuoco vengono affidati a squadre di volontari o al servizio sanitario regionale, con un conseguente spreco di risorse e un grave rischio per la sicurezza.”

La denuncia è precisa: secondo Conapo, la Regione Friuli Venezia Giulia starebbe approvando norme impugnabili dinanzi alla Corte Costituzionale, arrogandosi competenze esclusive dello Stato, nella totale inerzia di Governo e Ministero dell’Interno.

Ogni volta che un elicottero sanitario decolla per un soccorso tecnico urgente – afferma Busolini – la spesa sanitaria regionale aumenta in modo ingiustificato, mentre rimane a terra un elicottero dei Vigili del Fuoco già disponibile, meglio attrezzato e già finanziato dai contribuenti. È una doppia spesa insensata e dannosa.”

I rappresentanti Conapo sottolineano inoltre che tali pratiche violano il Disciplinare Tecnico Operativo del NUE 112, e sono ormai diventate prassi consolidata. Un caso emblematico è quello avvenuto recentemente in Val Rosandra, dove un ragazzo di 13 anni è rimasto ferito dopo una caduta da oltre dieci metri.

In quella circostanza – spiegano Nacini e Busolini – l’elicottero dei Vigili del Fuoco, già sul posto, è stato incredibilmente bloccato, in attesa per ben due ore dell’arrivo dell’elisoccorso sanitario, impegnato altrove. Un episodio gravissimo, soprattutto considerando che in questi casi il fattore tempo può fare la differenza tra la vita e la morte.”

Il Conapo chiede interventi urgenti da parte delle istituzioni statali. “Ci appelliamo direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al Sottosegretario Emanuele Prisco – concludono i sindacalisti – affinché si ponga fine a questa deriva regionale, tutelando le competenze statali, la dignità del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e, soprattutto, la sicurezza dei cittadini.”

Il messaggio è chiaro: il soccorso tecnico urgente è e deve restare competenza esclusiva dello Stato, e nessuna ambizione politica locale può giustificare la creazione di strutture parallele meno preparate, più costose e potenzialmente pericolose.

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