SI FA PRESTO A DIRE BANDIERA
Le mie bandiere
Cav. Antonio Alderisio
(AGR) SI FA PRESTO A DIRE BANDIERA
Cav. Antonio Alderisio
Si fa presto a dire “BANDIERA” ma è difficile entrarne nello spirito.
Drappo di uno o di più colori variamente disposti, attaccato lungo uno dei lati a un'asta o all'albero della nave su cui viene innalzato: simbolo di una nazione, di un'associazione, di un partito, o insegna di corpi e unità militari.
Vessillo di ogni forma e colore a distinzione specifica di un Paese ed irripetibile da parte di altri. Non esistono disposizioni internazionali circa le varie fogge ed i colori o simboli ad ornarle. La Bandiera Italiana viene presentata ed adottata per la prima volta a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
Nasce e resta come simbolo dell’Italia sia monarchica che repubblicana., ma senza mai aver ricevuto i crismi della ufficialità che sono arrivati soltanto con quanto di seguito ripreso da internet:
La Bandiera Italiana conosciuta anche per antonomasia come il Tricolore è il vessillo nazionale della Repubblica Italiana così definita dall’art. 12 della Costituzione della Repubblica Italiana pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 298 edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947- La legge ne regolamenta utilizzo ed esposizione oltre che forma e colori, tutelandone la difesa e prevedendo il reati di vilipendio della stessa, ne prescrive altresì l’insegnamento nelle scuole insieme agli altri simboli patri italiani – E’ una bandiera composta da tre colori, partendo dall’asta, da verde, bianco e rosso come colori nazionali dell’Italia, a tre banda verticali di uguali dimensioni. (da wikipedia)
La bandiera italiana, il “Tricolore” Una leggenda vuole che i tre colori della nostra bandiera abbiamo un loro significato ben preciso, ossia il verde per ricordare i nostri prati, il bianco per ricordare le nevi perenni e il rosso, per il sangue versato nelle guerre.
Dopo il secondo conflitto mondiale, la lenta riorganizzazione delle Forze Armate ha visto una nuova divisione di compiti ed il sottoscritto, arruolatosi nel marzo 1955 quale Allievo Sottufficiale presso la Scuola Specializzati delle Trasmissioni in San Giorgio a Cremano (NA) si è ritrovato assegnato ad uno di questi particolari Reparti alle dipendenze specifiche dello Stato Maggiore Difesa.
Sono così arrivato, oggi, ad essere il decano dei reparti delle Trasmissioni che hanno dato lustro alle Forze Armate Italiane sia in Italia che nelle varie dislocazioni all’estero. E con la crescita dei Reparti ecco arrivare per ognuno di essi la Bandiera di guerra o di Istituto. IX Battaglione Trasmissioni “ROMBO” – 8° Battaglione RIC-EL “TONALE” – Centro Difesa Elettronica – i capostipiti. Per attivare al top con il Co.T.I.E (Comando Trasmissioni ed Informazioni dell’Esercito) Ed ecco il momento più importante per un Reparto. La consegna della Bandiera, quel Tricolore che rappresenta e rappresenterà gli uomini in armi al servizio della Nazione. Gli edifici imbandierati, i Raparti schierati sul piazzale d’onore, pubblico delle grandi occasione e la gradita presenza dei Gonfaloni dei Paesi vicini a dare maggior onore alle nuove Bandiere che quel giorno arrivavano ad Anzio. Pur consapevoli del grande onore loro riservato erano presente le “madrine”, normalmente familiari di decorati “Al Merito” leggermente spaesate in un evento di tale importanza
LE MIE BANDIERE
Le ho onorate in ogni occasione ma le nuove dottrine sull’impiego operativo hanno portato allo scioglimento dei Battaglioni per la creazione di Reparti a più ampio respiro e così dopo l’orgoglio sono arrivate le lacrime. Si, sinceramente e senza vergogna ho visto tanti occhi lucidi il giorno in cui i Comandanti davanti ai Loro uomini schierati comunicavano la dismissione della Bandiera, la baciava a nome di tutti e la arrotolava all’asta per l’ultimo viaggio al Museo delle Bandiere del Vittoriale.
Quei disegnini di bambini, quelle bandiere che facevamo sventolare negli stadi festosamente. Quei pezzi di stoffa anonima diventati bandiera, sono stati capaci di diventare simbolo. Non per retorica, non siamo esibizionisti come gli statunitensi che la esponiamo in lungo ed in largo, ma anche noi la amiamo ed un fremito ci prende quando la troviamo esposta cosi come una grande fastidio ci assale quando purtroppo la vediamo esposta in modo errato, lacera o sporca!
E non possiamo dimenticare i sentimenti popolari che riferendosi al Tricolore, così li esprimono dandogli voce:
IO SONO
- La terra, i monti, i mari, il cielo e tutte le bellezze della natura che ci circondano;
- L’aria che respiri;
- Il sangue di chi è caduto nell’adempimento di un dovere o nel raggiungimento di un ideale, per permetterti di vivere libero;
- La zolla che ricopre i nostri Morti;
- La fede, l’amore, il vibrante entusiasmo dei tuoi avi;
- Le fatica, l’affanno, la gioia di chi studia e di chi produce con la mente e con il braccio:
- Il dolore, il sudore e la struggente nostalgia degli emigranti la tua famiglia, la tua casa ed i tuoi affetti più cari;
- La speranza, la vita dei tuoi figli
- La divisa di gala degli Eroi perché tutti sappiano che sei un italiano
SONO LA TUA BANDIERA,
L’ITALIA
LA TUA PATRIA
Ricordati di me, onorami, rispettami e difendimi
Ricordati che al di sopra di ogni ideologia mi avrai sempre come unico simbolo di concordia e fratellanza tra gli ITALIANI;
Ricordati che finchè apparirò libera nelle tue strade, tu sarai libero
Fammi sventolare dalle tue finestra, mostra a tutti che sei un ITALIANO
Cav. Antonio Alderisio
Maresciallo Maggiore “Aiutante” (in pensione)
Insignito dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Presidente Onorario dell’ANCRI (Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana)