Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Iraq, incontro storico a favore dell'amicizia tra i popoli e le religioni, Papa Francesco e Al-Sistani

Foad Aodi (Co-mai); Adesso urge superare le divisioni dentro le religioni e combattere la disinformazione per arrivare ad una serenità e pace mondiale

printDi :: 07 marzo 2021 19:17
Papa Francesco e Al-Sistani

Papa Francesco e Al-Sistani

(AGR) Una stanza spoglia, due divanetti, un tavolino d’angolo con una scatola di fazzoletti, un vecchio condizionatore sulla parete intonacata di bianco. E seduti, uno di fronte all’altro, Papa Francesco e il grande ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, la figura più autorevole degli sciiti, immagine scattata stamattina nella moschea di Najaf, il luogo dove è sepolto l’imam Ali, cugino e genero di Maometto, il cuore dell’islam sciita, Francesco ha raggiunto Najaf prima di spostarsi a Nassiriya e quindi nella città di Abramo, la piana di Ur dei caldei, per l’incontro interreligioso accanto alla grande ziggurat sumera. L’incontro con Al-Sistani è durato tre quarti d’ora, un colloquio riservato durante il quale Francesco, «ha ringraziato il grande ayatollah Al-Sistani perché, assieme alla comunità sciita, di fronte alla violenza e alle grandi difficoltà degli anni scorsi, ha levato la sua voce in difesa dei più deboli e perseguitati, affermando la sacralità della vita umana e l’importanza dell’unità del popolo iracheno». Francesco «ha sottolineato l’importanza della collaborazione e dell’amicizia fra le comunità religiose perché, coltivando il rispetto reciproco e il dialogo, si possa contribuire al bene dell’Iraq, della regione e dell’intera umanità». Nel congedarsi, il Papa «ha ribadito la sua preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità per l’amata terra irachena, per il Medio Oriente e per il mondo intero».
Al Sistani ha sottolineato che i cristiani, così come tutti i cittadini iracheni, devono poter vivere in pace e in sicurezza e chiarito il ruolo che i grandi leader religiosi e spirituali dovrebbero svolgere per mettere fine alle grandi «tragedie» dell’umanità, ovvero «ingiustizia, oppressione, povertà, persecuzione religiosa e ideologica e soppressione delle libertà fondamentali e assenza di giustizia sociale».

"Di certo si tratta di un’altra tappa fondamentale nella strategia del dialogo di Francesco, dopo la firma del «Documento sulla fratellanza umana» firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi con l’imam Al-Tayyib, grande Imam di al-Azhar e massima autorità dell’islam sunnita, un altro incontro storico a favore dell'amicizia tra i popoli, le civiltà e le religioni con il rispetto reciproco ,ancora una volta Papa Francesco ha dimostrato la sua semplicità, umanità e disponibilità a costruire ponti di pace con le altre religioni, e dall'altra parte ormai nessuno può negare che l'Islam è un fratello e alleato sincero per Papa Francesco ed il suo impegno costante come costruttore di dialogo e di conoscenza. Ci auspichiamo che dopo aver vinto e conquistato numerose battaglie insieme a Papa Francesco, adesso si possono vincere 3 importanti tappe e battaglie a favore della buona convivenza ;

 
1) superare le divisioni interne tra le varie religioni per non avere più ostacoli a proseguire tutti insieme a favore della pace e della serenità mondiale;

2) non consentire più a nessuno di utilizzare il nome del Dio e della religione per scopi personali e per giustificare atti di violenza e di terrorismo;

3) promuovere la "Buona e costruttiva Informazione" e le buone pratiche in Italia e nel mondo contro ogni forma di disinformazione e strumentalizzazione sui musulmani ed arabi italiani in faccende estranee a loro che non hanno mai sollecitato né contestato (come la presenza della croce a scuola, fare il segno della croce in manifestazioni pubbliche, la dieta e la cultura italiana), cosi Dichiara il Presidente della Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e l'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e membro registro esperti Fnomceo che auspica infine venga accolto il nostro appello di sostenere la popolazione irachena dal punto di vista sanitario, umanitario e far arrivare i vaccini anche in Iraq e in tutti i paesi sia ricchi che poveri nel nome del diritto alla salute e l'eguaglianza. 

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE