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Traffico, nel 2020 Roma la città più congestionata

Legambiente: pubblicata la nuova ricerca INRIX Global Traffic Scorecard, analisi delle tendenze di congestione e mobilità in oltre 100 città del mondo. Roma risulta la peggiore d’Italia per la congestione del traffico e per ore perse da ogni automobilista.

printDi :: 16 marzo 2021 18:48
Traffico, nel 2020 Roma la città più congestionata

(AGR) È stata pubblicata nei giorni scorsi la nuova ricerca INRIX Global Traffic Scorecard, analisi delle tendenze di congestione e mobilità in oltre 100 città del mondo. Roma risulta la peggiore d’Italia per la congestione del traffico e per ore perse da ogni automobilista nel 2020: 66 ore. Roma peggio anche di megalopoli come Mexico City, San Paolo, Los Angeles o Istanbul; 18esima assoluta al mondo, nonostante il lockdown del 2020 e l’impatto dello smart working.

“A Roma il traffico automobilistico è stato altissimo nonostante le restrizioni arrivate per affrontare la pandemia - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, le centraline di monitoraggio del PM10 e questi dati lo continuano a certificare, è ancora ultimo posto d’Italia per le ore perse nel traffico e in fondo alle classifiche mondiali. Doveva arrivare un grande aumento di servizio di trasporto pubblico per garantire distanziamento e sicurezza; invece il TPL è stato percepito come luogo dove i viaggiatori rischiano di più il contagio, con assembramenti soprattutto su bus periferici e ferrovie urbane Roma Lido e Roma Nord. Se si doveva approfittare di questi mesi per mettere in campo una grande cura del ferro, la cura è rimasta ferma al palo, senza neanche un metro di binario in più e addirittura una contrazione significativa dei chilometri di ferro, a causa dell’interruzione di interi tratti tranviari. Il Campidoglio è stato totalmente assente nel necessario potenziamento del trasporto pubblico, che sarebbe stato anche indispensabile per immaginare una città migliore nel futuro. Quando si è avuta la possibilità di spostarsi, chi ha potuto, lo ha fatto in auto tornando a riempire le strade di vetture e l’aria di smog; le fasce sociali più deboli e gli abitanti delle periferie, invece, sono stati costrette ingiustamente a un maggior rischio di contagio su bus, tram e metro”.
 

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