Sib, conto alla rovescia per il rinnovo delle concessioni demaniali
Il ministro Franceschini in un incontro con i sindacati balneari ha ribadito ieri sera l'intenzione di rimuovere gli ostacoli che impediscono l'applicazione della Legge 145/2018 che prorogava le concessioni demaniali per quindici anni. Resta nodo pertinenziali


manifestazione dei balneari davanti Montecitorio
(AGR) Fra le varie misure citate dal Ministro del Turismo Dario Franceschini, ieri sera in un incontro con i rappresentanti del turismo, anche la riconferma delle disposizioni della legge nr. 145\2018 riguardanti le concessioni demaniali marittime con una norma che sarebbe finalizzata a superare le difficoltà burocratiche per la sua applicazione.
“Siamo intervenuti, insieme a FIBA e Federbalneari, per evidenziare che se il testo della norma approvato è quello della bozza informale in circolazione il nostro fondato timore è che la lettera della disposizione varata tradisca la sua ratio: insomma sarebbe scritta male con il rischio di non funzionare come il Governo si augura” ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio.
“Aspettiamo l'ufficializzazione della norma per esprimere una valutazione compiuta e, se necessario, chiedere le opportune modifiche in sede di conversione del decreto legge che siamo certi verranno recepite” – ha continuato Capacchione. Constatiamo, purtroppo, che nel provvedimento varato non c’è, ancora una volta ingiustificatamente e ingiustamente, alcuna norma che affronti la drammatica situazione dei pertinenziali. Ribadiamo, infine, in merito alle linee guida emanate dal CTS e dall’INAIL sulle nuove modalità di esercizio della balneazione, che le stesse contengono disposizioni immotivatamente restrittive che impedirebbero la balneazione, sul 70% della costa italiana.
“E’ opportuno, quindi, che queste prescrizioni siano considerate dal Governo puramente indicative e non vincolanti - ha concluso il presidente degli imprenditori balneari di Confcommercio - permettendo alle Regioni di emanare disposizioni altrettanto efficaci, ma più praticabili, in quanto adeguate alle caratteristiche territoriali e alle concrete modalità di esercizio della balneazione attrezzata italiana”.