No… alla privatizzazione
(AGR) “Le dichiarazioni di Alemanno sono allarmanti per il futuro di un bene pubblico come l’acqua. Il Governo ha preso una decisione grave, con la scelta di privatizzare un bene comune e ora Alemanno si allinea. Come ha già dimostrato la vicenda di Acqua Latina, la privatizzazione non migliora la qualità del servizio, ma rischia di aumentare le tariffe di un monopolio naturale. La battaglia contro la privatizzazione dell’acqua, che è iniziata a partire dal Decreto Ronchi, deve ora riprendere con maggiore forza, avendo al centro le vicende della più grande multi utility d’Italia e sarà un punto qualificante del programma con cui affronteremo le destre nell’imminente campagna elettorale. Visto che la Polverini non ha detto niente rispetto al nucleare, ora continuerà a non dirci nulla… anche sulla privatizzazione dell’acqua?” Dichiara Filiberto Zaratti, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà e Assessore all’Ambiente della Regione Lazio.Sulla stessa lunghezza d’onda il Pd: “Ribadiamo ancora una volta un no secco alla privatizzazione dell’ACEA. – afferma Mario Mei capogruppo del Partito Democratico - La dismissione ai privati della più importante società del Comune di Roma, oltre che alla svendita del settore energetico significa la privatizzazione di un bene primario come quello dell’acqua. Una decisione di questo tipo comporterebbe, tra le altre cose, anche un probabile aumento delle tariffe per i cittadini. Ritengo che nello spirito dello statuto del Comune di Roma una tale decisione, oltre al necessario coinvolgimento del Consiglio Comunale, nonpossa essere assunta senza una reale e ampia consultazione cittadina. Coinvolgere su una tale decisione i vari rappresentanti sociali è una scelta obbligata tanto più perché nella dismissione rientra un bene primario come quello dell’acqua e della sua gestione. L’ACEA è un bene dei romani. Il Sindaco non può pensare di decidere come fosse una proprietà della maggioranza di centro-destra”>