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Ambiente: l'acqua torni ad essere veicolo di vita e non di pericoli...a settembre convegno scentifico a Subiaco

Dr.ssa Litta (ISDE):“Noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati. Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni precedenti perché, in forma liquida, gassosa e solida, rappresenta ciclo idrogeologico nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere

printDi :: 19 luglio 2025 19:10
acqua convegno Subiaco foto da comunicato stampa

acqua convegno Subiaco foto da comunicato stampa

(AGR) Trattenere l’acqua per distribuirla meglio, ma soprattutto tenerla pura per distribuirla migliore. Ne è certa la dottoressa Antonella Litta, che si farà portavoce delle battaglie dell'Associazione medici per l'ambiente ISDE (International Society of Doctors for the Environment - Italia) a un importante convegno scientifico, calendarizzato per il prossimo 18 settembre 2025 presso il suggestivo Convento di San Francesco a Subiaco, in provincia di Roma.

Antonella Litta, specialista in Reumatologia e protagonista di una intensa attività di ricerca scientifica presso l'Università di Roma "La Sapienza", è referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-ISDE "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Come spiega la dottoressa Litta, “noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa. Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perché, in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere”.

 
Proprio l’aspetto socio-sanitario legato alla salute delle nuove generazioni e di quelle che verranno sarà il perno del contributo della dottoressa Litta all’importante evento di settembre a Subiaco: “L’80 % circa dell’organismo di un neonato è fatto di acqua mentre di circa il 70% è la parte di acqua in un individuo adulto e con l’avanzare dell’età questa percentuale tende a ridursi. L’assunzione di acqua contaminata rappresenta quindi un innegabile rischio per la salute di tutti e a maggior ragione per la salute dei bambini e specialmente nel periodo gestazionale. Molti elementi tossici e cancerogeni - tra questi pesticidi, metalli pesanti, diossine, microplastiche, centinaia di interferenti endocrini contenuti negli alimenti e in prodotti di uso quotidiano, PCB - presenti spesso anche a livelli ammissibili per legge nelle acque consumate da soggetti adulti, possono infatti nel periodo della gravidanza, attraverso l’esposizione materno-fetale ad acque contaminate assunte cronicamente, superare la barriera placentare ed emato-cerebrale del feto e quindi compromettere la salute del nascituro ed anche delle generazioni successive e non direttamente esposte”.

Di qui il forte messaggio che, grazie all’evento di settembre organizzato dalla dottoressa Anna Maria Tomei, partirà da Subiaco alla volta delle istituzioni, per promuovere una cultura della qualità e del rispetto delle acque, perché tornino ad essere esclusivamente veicolo di vita e non di pericolo alla salute dell’umanità e delle specie viventi.

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