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Somma Vesuviana, dalla “Festa delle lucerne” l’input per valorizzare l’antico borgo di Casamale

La Festa delle lucerne ha aperto un ciclo che guarda al turismo e promuove la crescita e la valorizzazione del territorio. I beni archeologici ed ambientali, accanto all’enogastronomia ed alle tradizioni, sono il motore di un cambiamento oramai in atto per il rilancio della città.

printDi :: 13 agosto 2022 10:54
Festa delle lucerne la processione della Madonna della neve

Festa delle lucerne la processione della Madonna della neve

(AGR) La “Festa delle lucerne” che si è conclusa domenica scorsa nell’antico quartiere di Casamale a Somma Vesuviana chiude una pagina che verrà riaperta fra quattro anni, su basi e prerogative diverse. L’edizione del 2022 della festa, capace di affascinare e trascinare i presenti, turisti italiani e stranieri, napoletani e cittadini di Somma, in un viaggio senza tempo nelle tradizioni, nella storia, nella cultura e nella vita quotidiana, ha indicato anche una strada ancora lunga e difficile da percorrere ma sulla quale non si può tornare indietro.

La Festa delle lucerne diventa dunque il tramite metafisico non solo per simboleggiare un passaggio ideale tra la vita e la morte, per far rivivere antiche tradizioni e celebrare la Madonna della Neve, ma l’input giusto per avviare la crescita e la valorizzazione del territorio di Somma Vesuviana, un’area geografica alle pendici del Vesuvio, che come uno scrigno segreto, nasconde beni architettonici ed archeologici tutti da scoprire, come da scoprire e condividere è lo spirito, la voglia di fare, che anima la festa e la sua organizzazione.

 
Lo spirito segreto che anima ed affascina di Casamale

La prima cosa che racconta Mario Maiello (presidente associazione Festa delle lucerne) quando lo abbiamo incontrato è stato lo spirito e la voglia di fare di tutto il quartiere di Casamale: “La festa inizia con i preparativi e di fatto finisce con l’accensione delle lucerne. Oggi stiamo già pensando all’edizione del 2026. I cortili si aprono per accogliere i turisti ed integrarli allo spirito della festa. Adesso va tutto va riposto. Abbiamo smontato i telai di diverse forme che accolgono i “lucignoli” di ceramica. Vengono rimossi gli addobbi ed i pupazzi delle raffigurazioni, molti andranno perduti perché la conservazione è difficile, ma un mese prima dell’agosto 2026 ridaremo vita ad ogni elemento”

Presenze registrate nei tre giorni (4-5-6 agosto) oltre 45 mila, pienone nei ristoranti, nei vicoli, nelle piazzette. Il sindaco Salvatore Di Sarno ha tirato un primo bilancio largamente positivo della festa: “Abbiamo lavorato affinché la Festa delle lucerne potesse essere un segnale importante per la rinascita di Somma. Fino all’ultimo, per le questioni legate alla pandemia, non sapevamo se la festa si sarebbe potuta organizzare. Poi abbiamo scelto, comunque, di ridare spazio alla tradizione e riaccendere le lucerne. Ringrazio la stampa estera, quella nazionale e locale per la visibilità che ha dato e vorrà dare a Somma Vesuviana. La Festa delle lucerne si compone di più elementi: fuoco, acqua, terra, storia, tradizioni, emozioni. Abbiamo avuto una grande affluenza ed abbiamo dovuto organizzare anche navette di collegamento. In Piazza Vittorio Emanuele III è stato allestito un mini villaggio con decine di stand”.

L’accensione delle lucerne, la Madonna della Neve

L’antico borgo di Casamale è il protagonista. Racchiuso nella cinta muraria degli Aragonesi i suoi vicoli si animano di vita dal 4 al 6 agosto. Il momento più atteso, dopo quattro anni, è l’accensione delle lucerne, oltre 4 mila fiammelle nei dieci vicoli allestiti per i festeggiamenti, il più emozionante, l’uscita dalla Collegiata di Santa Maria Maggiore della Madonna della Neve, illuminata da fasci di luce ed accompagnata dal canto delle donne. Maria ha attraversato, portata in spalla, tutto il paese, la folla gli si stringeva attorno, qualcuno le sfiorava le vesti e si faceva il segno della croce. Ad ogni sosta si ripeteva il rito del canto delle donne che accompagna e commuove, una preghiera dolcissima, un canto religioso, un Inno a Maria che riempiva il cuore. Poi sul sagrato i fuochi artificiali e l’applauso liberatorio.

Nella notte lo spettacolo delle Lucerne lascia senza fiato, si sgomita nei vicoli e si resta a guardare i riflessi dei bagliori delle fiammelle. Un gioco di riflessi e luci che è metafora di vita e di morte. Si resta a guardare seguendo la fiumana che attraversa i vicoli, alla scoperta delle novità.

Un tributo all’arte

Poi, l’incontro con l’arte povera, angoli e cortili pieni di luce e di speranza. Una grande ed importante tradizione popolare che lascia spazio alle molteplici interpretazioni da parte degli antropologi non poteva dimenticare un tributo all’arte, ed anche qui, c’è la fantasia e la creatività degli abitanti di Casamale.

“Sottolineo il grande lavoro fatto dall’Associazione “Festa della Lucerna” e da tutte le altre associazioni che hanno collaborato organizzando mostre ed eventi particolari all’interno della Festa. – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana – Consideriamo il patrimonio culturale di grande importanza per il rilancio economico di un territorio a partire dal Borgo Antico e dai beni archeologici. Questa volta la Festa delle lucerne ha registrato anche la presenza della stampa internazionale che deve produrre un ulteriore salto di qualità. L’arte è un dono da condividere con il mondo e solo con il confronto costruttivo si possono raggiungere traguardi sperati. Il borgo durante la Festa si presenta con migliaia di lucerne montate su telai geometrici, scenografie originali e creative che solo i casamalesi possono realizzare con tanto amore e creatività.

Nulla è mancato in questa bellissima e magica manifestazione all’interno del Palazzo Casillo nel poetico e romantico cortile della signora Giuseppina consorte dell’artista Nino D’Ambrosio, che tanto amava questa festa . La figlia Carla D’ambrosio, ci ha messo a disposizione la casa e il suo cortile in qualsiasi ora del giorno. L’allestimento - spiega l’assessore Perna - è stato pensato ed organizzato come una sorte di abbraccio artistico, un calendoscopio di colori, stili e generi artistici differenti. La mostra collettiva “Lucerne & Arte curata dalla scenografa Laura Polise è iniziata in occasione della festa delle lucerne .

Laura Polise insieme all’architetto designer Luigi Saviano hanno affrontato la tematica “festa delle lucerne” realizzando tre sculture uomo/donna lucerne che rappresentano gli abitanti dei vicoli. Hanno utilizzato questi personaggi come espositori per le loro opere.

Lateralmente i pannelli rappresentano i simboli della festa e l’immersione del visitatore che abbraccia con lo sguardo il labirinto di luci, dove la regola è perdersi senza entrarci fisicamente. Nella parte centrale è stato ampliato il discorso madre/luce lucerna, simboli che indicano la luce che la donna riesce a donare con il miracolo della nascita. I due artisti hanno sperimentato diverse tecniche e ritengono di ampliare il discorso di riceerca già alla prossima edizione.

Laura Polise, in particolare, ha riproposto in scala ridotta l’ intervento scenografico preparato per la “otte bianca”. In tale occasione furono realizzati sette pannelli - racconta l’assessore - metà fotografia e metà specchio, concentrando in maniera sintetica ed artistica la visione dello spettatore. Questa volta è stato realizzato in piccolo e quindi gli elementi sono stati posizionati all’ interno di un forno simile ad un teatro od una tomba etrusca.

Amalio Piscitelli giovane artista designer ha realizzato una triade per quanto riguarda il tema festa delle lucerne: “Vitae” è un’installazione che rappresenta alcuni stati della vita associati al mito della lucerna.Il primo stadio è la nascita rappresentato da un bambino nel grembo materno illuminato dalla fiamma vitale della lucerna. Il secondo stadio è la giovinezza rappresentata da una giovane donna nel cui petto è accesa la fiamma della vita. Il terzo stadio è la morte rappresentato da un corpo decadente con la fiamma ormai spenta e una lucerna sbeccata che simboleggia la fine”.

Alla scoperta di Somma Vesuviana

“E’ stato importantissimo avere la stampa internazionale. Questa Comunità ha bisogno di farsi conoscere fuori dalla regione – ha dichiarato Francesco Mosca, Presidente della Pro Loco di Somma Vesuviana che ha accompagnato la stampa in visita - e di fare un salto di qualità. Questa città è molto legata all’Europa. Ad esempio, nel Complesso di Santa Maria del Pozzo, sito riconosciuto di interesse nazionale, abbiamo la presenza dei padri polacchi. Ma Somma è anche la città dello scavo internazionale che vede insieme l’Università di Tokyo e l’Università Suor Orsola Benincasa impegnate nei lavori di ricerca archeologica concentrati in una villa romana.

Siamo immersi in una globalizzazione culturale. Ora la comunità deve specializzarsi e crederci. Con l’occasione della Festa delle lucerne abbiamo mostrato anche i nostri tesori archeologici, in primis, il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo che è su tre livelli, con due chiese sotterranee secolari e nasconde affreschi del 1300. Ma abbiamo dato anche la possibilità di visitare una delle chiese più antiche e belle: la Collegiata del Borgo Antico del Casamale con i dipinti del ‘600 di Pacecco De Rosa e Angelillo Arcuccio

Ma ci sarebbe ancora molto da far vedere,- continua Mosca - come ad esempio, il ceppo romano che si trova nella zona centrale del paese, il Santuario Mariano di Santa Maria a Castello e l’adiacente Museo delle Genti Campane o ancora alcune delle storiche Masserie di Somma, senza dimenticare i palazzi gentilizi. Siamo partiti dalla Festa delle lucerne ed abbiamo tracciato un motivo in più per tornarci ed in quella occasione, di sicuro, tra quattro anni, potrà essere visitabile anche la cosìdetta Villa Romana “Augustea”.”.

L’enogastronomia ed i prodotti della terra

Presidente dell’Associazione “Festa delle Lucerne” Mario Maiello racconta: “Ogni volta che iniziamo la preparazione della festa mettiamo a punto tutti i dettagli in un cortile, dove da sempre si sono incontrati gli organizzatori”. Siamo andati in quel cortile con la gente del posto, dietro i fornelli Salvatorina, è un luogo ameno dove seduti a tavola si conoscono i segreti ed i progetti futuri di questa città, fatta di semplicità e di voglia di fare.

Per gli amanti della pizza napoletana non bisogna però dimenticare la storica pizzeria “Aragonese” nel cuore del Borgo Antico, dove Milena Di Palma tra le prelibatezze propone anche una pizza allo stoccafisso. La cucina dello Stoccafisso, in particolare, è una delle specialità gastronomiche del posto che abbiamo poi avuto il piacere di degustare dal “O’Direttore” nella sua versione tradizionale, naturalmente accompagnato da un bicchiere di “Catalanesca del Monte Somma”

Poi c’è l’agricoltura che a Somma Vesuviana ha acquisito, nel corso del tempo, un’importanza sempre maggiore. Il paese sorge nel suggestivo Parco Nazionale del Vesuvio. Il suolo lavico presenta un caratteristico colore scuro ed è ricco di sali minerali, in particolare di potassio, che dona ai suoi frutti un sapore sapido e identificativo.

Il clima mediterraneo ha reso il terreno fertile e produttivo, in grado di offrire una varietà di prodotti unici e dal gusto originale: il pomodoro del Piennolo, giallo e rosso, le ciliegie “malizie”, le gelse del Monte Somma e le albicocche “pellecchielle”

Photo gallery

festa delle lucerne
un affresco riportato alla luce a Santa Maria del Pozzo
il sindaco Salvatore Di Sarno
festa delle lucerne dipinti
il cortile della mostra lucerne ed arte
Laura Polise, curatrice della mostra “Lucerne&Arte”
Festa delle lucerne i cortili
festa delle lucerne un vicolo con lucerne e rappresentazione
il pomodoro Piennolo
festa delle lucerne
il giovane artista Amelio Piscitelli
festa delle lucerne

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