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Roma, "Turismo porta all'Evangelizzazione" dal 16 al 19 ottobre

IX Congresso Mondiale del Turismo, Biagio Maimone (RMTR): “Turismo Religioso come via di Evangelizzazione e di Cura secondo la Dottrina Sociale della Chiesa” .Il turismo religioso, che muove i cuori verso i luoghi di fede, si rivela via straordinaria di evangelizzazione e di pace

printDi :: 12 ottobre 2025 15:07
Turismo religioso foto pixabay

Turismo religioso foto pixabay

(AGR) Nel cuore della Città Eterna, custode della cristianità e faro di fede per l’intera umanità, si terrà dal 16 al 19 ottobre 2025, l’IX Congresso Mondiale del Turismo, dal titolo “Turismo porta dell’Evangelizzazione”, evento solenne inserito nel Calendario ufficiale del Giubileo e promosso dall’Ufficio nazionale per la pastorale del Tempo libero e dello Sport della C.E.I., su richiesta del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Biagio Maimone, neo Coordinatore per l’Italia della Rete Mondiale del Turismo Religioso (RMTR) e Direttore della Comunicazione Associazione "Bambino Gesù del Cairo", assisterà ai lavori del Congresso e ha dichiarato che vi è un nesso profondo e indissolubile tra turismo ed evangelizzazione poiché, mai come oggi, l’umanità, segnata dalle ferite delle guerre, delle ingiustizie e delle divisioni, avverte l’urgenza di ricostruire se stessa nella fraternità e nella pace. Il turismo, aprendosi come ponte tra i popoli, diventa strumento privilegiato di dialogo, di comprensione reciproca e di riconciliazione e il turismo religioso, che muove i cuori verso i luoghi di fede, si rivela via straordinaria di evangelizzazione e di pace in quanto apre gli animi rendendoli rispettosi delle differenze e costruttori di fraternità e unità tra comunità diverse. Attraverso le esperienze a cui esso dà vita, fondate sulla solidarietà, sulla custodia della vita, sull’amore per il creato e sulla ricerca spirituale, l’umanità può rinascere trasformando le divisioni in armonia e riconoscendo la propria responsabilità verso ogni fratello, guardando al futuro con speranza e con un rinnovato senso di unità che illumina la terra.
Il mandato di Cristo “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” fonda la missione universale della Chiesa e Papa Leone XIV raccogliendo la tradizione missionaria, ha ribadito con forza che l’opera evangelizzatrice della Chiesa consiste non solo nell’annunciare Cristo con le parole, ma anche nel rendere visibile la sua luce nella vita sociale, politica e culturale dei popoli. Nella sua enciclica Rerum Novarum del 1891, Papa Leone XIII ha sottolineato che è un dovere solenne della Chiesa intervenire in materia sociale poiché appartiene al suo ufficio annunciare Cristo e difendere la dignità dei poveri e degli umili. La missione evangelizzatrice e la promozione della giustizia sociale non sono realtà separate, ma due volti della stessa fedeltà al Vangelo che illumina la vita degli uomini e il turismo religioso fa proprie tali istanze e le comunica attraverso il suo operato.

La dottrina sociale della Chiesa, nata come sviluppo organico della missione evangelizzatrice, diventa guida luminosa del turismo religioso in quanto cammino di fede e di promozione umana e il turismo religioso accoglie e fa propri i principi della dottrina sociale della Chiesa, che non sono semplici enunciazioni teoriche ma vie concrete di santità e di trasformazione del mondo, come la dignità inviolabile della persona umana che deve essere sempre custodita e rispettata, il bene comune come criterio che orienta la vita dei popoli, la solidarietà come vincolo che unisce ogni uomo al suo prossimo, la sussidiarietà come riconoscimento del ruolo delle comunità locali e della responsabilità di ciascuno e la cura del creato come dovere sacro di proteggere la casa comune affidata da Dio. Il turismo religioso accoglie altresì l’affermazione di Papa Leone XIII secondo cui il Vangelo non sopprime nulla di ciò che è buono nelle culture e nelle società, ma tutto innalza, tutto nobilita e tutto perfeziona e in questo modo, vissuto alla luce della dottrina sociale della Chiesa, diventa via privilegiata di evangelizzazione perché incarna i principi fondanti del Vangelo e li rende visibili nel vissuto dei popoli educando al rispetto della dignità di ogni persona, promuovendo il bene comune, valorizzando i territori e le culture locali, generando solidarietà tra genti diverse, incoraggiando la sussidiarietà, sostenendo le comunità ospitanti e diventando scuola di custodia del creato invitando a contemplare la bellezza del mondo come dono di Dio, trasformando il viaggio in pellegrinaggio interiore e in responsabilità sociale.

 
In tal modo il turismo religioso coniuga la dimensione spirituale con quella sociale e missionaria dimostrando come il Vangelo non rimanga confinato nei templi, ma si diffonda lungo le strade del mondo illuminando ogni ambito della vita umana e chi opera nel turismo religioso è chiamato a vivere questi principi con spirito missionario condividendo la quotidianità con le persone incontrate, testimoniando con la vita la verità del Vangelo e compiendo gesti di carità, di giustizia e di servizio ai più deboli. Così il turismo religioso diventa espressione viva della Chiesa missionaria ed evangelizzatrice, una Chiesa che non si limita a predicare ma si incarna tra gli uomini, che non separa la fede dalla vita e che non teme di affrontare le sfide sociali per testimoniare la forza trasformante del Vangelo come sottolineato da Papa Leone XIII, secondo cui non è sufficiente predicare la verità, occorre incarnarla nelle opere affinché il mondo creda.
In un mondo attraversato da conflitti e smarrimenti, il turismo religioso appare come via di riconciliazione, strumento di fraternità e seme di speranza, unisce i popoli, educa al rispetto, apre alla pace universale e rende visibile la luce di Cristo nel cuore delle culture e delle nazioni e attesta che la missione evangelizzatrice e la dottrina sociale non sono due percorsi separati, ma un unico cammino che conduce a Cristo e che trasfigura la storia e così il turismo religioso diventa profezia di una Chiesa che annuncia, testimonia, serve e accompagna rendendo concreta la promessa del Regno di Dio.

Il turismo religioso è autentico Turismo dell’Anima perché non si limita a condurre l’uomo nei luoghi sacri ma lo eleva interiormente, lo ricolma di bellezza e lo guida a riscoprire lo spirito e i valori morali come ricorda Papa Francesco nella Laudato Si’, dove l’incontro con la natura non è semplice esperienza estetica ma momento altamente spirituale e luogo di comunione con il creato. In occasione della Giornata Mondiale del Turismo, Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha evidenziato che la bellezza del creato e il patrimonio culturale educano a leggere i segni della sapienza di Dio e il turismo diventa occasione di crescita, incontro e conoscenza reciproca invitando ciascuno a prendersi cura della casa comune. Il turismo religioso si conferma così ponte universale tra culture e fedi diverse, via di fraternità e pace ma anche impegno sociale ed economico, valorizza territori e patrimoni di fede e cultura, sostiene comunità locali e promuove sviluppo sostenibile attraverso la solidarietà. 

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