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Tra Pisa e Roma all’Arena Garibaldi è grande football: Soulè goal e vittoria giallorossa, ma che bel Pisa!

PISA - ROMA 0 - 1

printDi :: 02 settembre 2025 10:01
PISA - ROMA 0 - 1

PISA - ROMA 0 - 1

(AGR) La Roma vince meritatamente contro l’ottimo Pisa grazie a Soulè che al 55’ insacca un velenosissimo pallone calciato di prima, sul quale il bravo portiere Semper nulla può. Che la vittoria romanista non fosse un risultato scontato lo si è visto fin dalle prime battute di gioco: un Pisa arrembante mette subito alla frusta i giallorossi e per ben due volte, nei primi dieci minuti di gara, i nerazzurri hanno avuto la possibilità di passare, ma, vuoi per un tiro di testa di Meister, paradossalmente troppo preciso, che Svilar para con una certa sicurezza, vuoi anche per un mezzo miracolo dello stesso Svilar, la Roma si salva. Questo Meister è giocatore di categoria superiore: sicuramente, ne sentiremo parlare sempre meglio.

Nel prosieguo del tempo, dopo l’iniziale, terribile tempesta pisana, il ritmo-gara rimane alto, la Roma ha preso le misure all’avversaria, le due si fronteggiano a viso aperto ma né l’una né l’altra riescono ad andare in goal. Nella ripresa, i cambi giallorossi mutano lo scenario: se nei primi quarantacinque minuti era prevalso un certo equilibrio di gara tecnico-tattico, ora la maggiore qualità giallorossa, in termini di singoli e di squadra, è piuttosto evidente e, senza nulla togliere ai ragazzi di mr. Gilardino, va accentuandosi e s’impone man mano che la partita va avanti.

 
L’ingresso di Dybala, salutato con un’ovazione dai tanti tifosi giallorossi, risulterà oltremodo determinante. Sul fronte opposto, forse per il considerevole dispendio di energie profuse, nel suo insieme l’ensemble pisano sembra appannato, nonostante gli avvicendamenti operati da Gilardino: non vediamo più quel gioco piacevole, nitido, veloce, aggressivo che, sciorinato dai nerazzurri per tutto il primo tempo, a parte le due occasioni già citate, aveva messo in apprensione la squadra giallorossa; quel Pisa che ci era piaciuto perché non capita spesso vedere una matricola, fresca di promozione, affrontare a testa alta e senza timori reverenziali la blasonata avversaria di turno: in merito, anzi, assistiamo spesso a ‘duelli’ tra ‘grandi’ che si rivelano deludenti partitelle, dove sembra che più che a giocarsela, le squadre puntino più ad applicare il ‘sacro’ principio del ‘primo, non prenderle’.

In proposito, ci sovvengono ricordi di quel calcio, ormai remoto, dove allenatori che senza avere in organico un Maradona o un Messi e avendo alle spalle società a bassissimo budget, ti tiravano fuori fior di campionati, magari talvolta si toglievano belle soddisfazioni andando a vincere sul campo di questa o quella ‘grande’, riuscendo così a rabberciare i venticinque punti necessari per agguantare la salvezza: l’unico e irripetibile Mantova di Edmondo Fabbri, il mitico Padova di Nereo Rocco, il leggendario Lanerossi Vicenza di Roberto Lerici.

Ma quegli atteggiamenti super difensivi erano ‘imposti’ dal contesto, cioè dai campionati di quei tempi, dominati dalle superpotenze del nord e dalle tante belle squadre, che, nonostante organici di tutto rispetto, nella lotta per lo scudetto erano relegate a ruoli di secondo piano, e tenendo ben presente la già citata ‘legge’: o fai venticinque punti o vai in ‘B’. Al Pisa, va, dunque, l’indiscutibile merito di avercela messa proprio tutta, di aver provato a rimettere in equilibrio il punteggio. In prospettiva, siamo certi che la squadra toscana non avrà difficoltà a restare in serie ‘A’, grazie alla qualità complessiva della squadra e dei singoli, alla bravura e all’esperienza di mr. Gilardino e al sostegno del suo appassionato pubblico. Tornando alla partita: siamo nei primi minuti della ripresa e la Roma ha in mano le redini della gara, la maggiore qualità giallorossa fa la differenza.

Di lì a poco arriva il goal-partita giallorosso: è il 55’, Dybala, che al momento staziona, piuttosto defilato, all’altezza della tre quarti difensiva pisana, riceve palla e subito la spedisce precisa precisa verso Ferguson, l’irlandese, sebbene pesantemente pressato, riesce addirittura ad operare una mezza finta di corpo che disorienta i due guardiani, e a indirizzare il pallone verso Soulè, che, di prima, la spedisce nel sacco, alla destra dell’incolpevole portiere avversario Semper. Il punteggio a favore dei giallorossi avrebbe potuto assumere connotati più vistosi se un altro goal di Soulé non fosse stato annullato (per motivi che, francamente, anche dopo la spiegazione fornita dall’arbitro, ci risultano del tutto misteriosi), e se, per ben due volte, Dobvyk non si fosse divorato le due occasioni d’oro capitategli a pochi metri dalla linea bianca di porta.

Di questo giocatore abbiamo già scritto e, alla luce di questa sua ulteriore mediocrissima prestazione culminata con le due occasioni gettate al vento, la nostra ipotesi che non sia riuscito ad ambientarsi nella realtà AS Roma si è più che mai rafforzata, raggiungendo livelli di certezza; è superfluo aggiungere che se la Roma vuole inserirsi stabilmente nella ristrettissima elite del calcio europeo, nel ruolo di prima punta ha bisogno di ben altro. I serbatoi calcistici europei e del Sud America traboccano di ottime prime scelte.

 

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