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La vittoria al “Zini” splendido viatico per la Roma

Cremonese-Roma 1-3

printDi :: 25 novembre 2025 17:37
La vittoria al “Zini” splendido viatico per la Roma

La vittoria al “Zini” splendido viatico per la Roma

(AGR) La Roma davvero non si ferma; anche sul difficilissimo campo della Cremonese ha confermato di aver assimilato al meglio i dettami calcistici gasperiniani. Ancora una volta, per tutta la durata della partita, si è avuta conferma che le sue precedenti performance non erano frutto dell’estemporaneità ma la trasposizione sul campo della filosofia di mr. Gasperini. Non che la Cremonese stesse lì a dire prego s’accomodi, anzi: la grigiorossa è squadra pugnace, con elementi di ottima qualità. Nonostante per larghi tratti di gara il dominio giallorosso – costruito e alimentato con manovre ariose a tutto campo, fraseggi al limite della perfezione geometrica, scambi veloci e possesso palla mai fine a sé stesso - sia stato indiscutibile, per i giallorossi c’è voluto del bello e del buono per guadagnare i tre punti.

La Cremonese, infatti, arrivava a questa partita presentando le ottime credenziali fornitegli dal suo più che buono andamento di stagione. Dal canto suo, invece, la Roma si presentava sì forte della sua posizione-top in classifica - una posizione acquisita non certo gratis et amore dei o per coincidenze favorevoli, ma per la voglia di centrare i suoi obiettivi di stagione – ma priva del suo alfiere Dybala, dell’indispensabile Angelino e dell’altra punta Dovbyk, buono per allontanare i mastini da Soulè e magari fare anche qualche goal, se capita.Sicché, sebbene per qualità complessiva di squadra e di singoli giocatori il livello romanista fosse decisamente superiore a quello dell’avversaria, c’era che il pronostico non era così scontatamente dalla sua parte, il che portava a prevedere una partita combattuta, molto dinamica, dall’esito in bilico fino all’ultimo secondo. E infatti…

 
Trascorsi i canonici quindici minuti iniziali di studio, è la Cremonese a presentarsi minacciosa: al 14’, duetto in area Vardy (ricordate lo splendido Leicester City di Ranieri?) – Bonazzoli, gran tiro al volo del secondo e miracolo di Svilar che para a terra. La Roma si rende conto che è su un terreno minato, si scuote e dopo nemmeno un minuto va in vantaggio: grande aggancio di Soulè al limite e possente sventola sul primo palo. Niente da fare per il bravo Audero. 1-0 per la Roma.

Sbloccata la partita, la squadra giallorossa spinge alla ricerca del raddoppio, che arriverebbe al 26’ con Pellegrini, se l’arbitro, tale Ayroldi Giovanni da Molfetta, non decidesse di annullarlo, dopo consulto con l’oracolo VAR. Così, pur pregevole nella sua genesi e conclusione, la rete del bravo Lorenzo Pellegrini, non troverà posto negli almanacchi calcistici. Naturalmente, non ci dilungheremo su quest’episodio, che tuttavia andremo a catalogare come l’ennesima malefatta ai danni della Roma.

Abbiamo già spiegato e rispiegato che se tu mi fai vedere l’episodio al rallentatore, allora tutto è fuorigioco, tutto è fallo, tutto è rigore o goal da annullare: a velocità normale, l’azione appare regolare, così come la posizione di Pellegrini, il realizzatore del goal. Tuttavia…

La partita si mantiene su ritmi sostenuti. La Cremonese, dimostrando una maturità generalmente non comune a squadre neopromosse, sembra aver assorbito in fretta la botta di Soulè e reagisce macinando gioco e arrivando, al 30’, a sfiorare il pareggio con Vandeputte: il violento tiro del centrocampista belga (classe 1996) impegna severamente Svilar chiamandolo a un doppio intervento, dapprima deviando sul palo e di lì a mezzo secondo neutralizzando la ribattuta. Tuttavia, le due conclusioni, sebbene non ce ne fosse bisogno, visto che la Roma è ben sveglia e concentrata, scuotono ulteriormente i giallorossi che si rendono conto che la partita è ancora tutta da giocare e che, per portare a casa i tre punti non si può lasciare l’iniziativa del gioco nelle mani, o, meglio, nei piedi dell’avversaria.

Serrate dunque le file, la squadra giallorossa torna in avanti e al 38’ si presenta con Pellegrini davanti all’estremo difensore grigiorosso, ma Audero compie un autentico miracolo intercettando e deviando il bolide con medio e anulare. La risposta della Cremonese arriva al 48’: un cross piove in area giallorossa, Mancini tocca con braccio, esplode lo “Zini”, ma non c’è rigore e il gioco prosegue. Nella ripresa, forse già innervosito per qualche decisione arbitrale, al 62’ Gasperini viene espulso per proteste. Salterà la delicatissima partita con il Napoli.

Colpisce, in proposito l’estrema velocità dell’arbitro nell’estrarre il cartellino rosso: quanti episodi del genere abbiamo visto, ad ogni latitudine? Ah, già, ma si tratta della Roma, allora vada Gasperini, vada.

Tenendo nel dovuto conto l’altissimo tasso di adrenalina che va accumulandosi nel corso di una gara, sia essa di football, di boccette o curling, si può ben comprendere come a chi sieda in panchina, stia giocando in campo o faccia il tifo in tribuna, possa scappare una parola o un gesto di troppo. In fondo, nelle nostre vene scorre sangue, non acqua. Ognuno di noi ha un proprio carattere e temperamento, grazie al Cielo non è fatto di viti e vitarelle, bulloni e rotelle, plastica e metallo, pertanto, signori arbitri, quando sentite qualche battuta pesante, che arrivi dal campo o dalle panchine, fateci su una bella risata, a meno che non sia offensiva, naturalmente.

Invece che abbattersi per l’evento negativo capitatogli, la Roma riprende a macinare gioco e al 64’ raddoppia con Ferguson che in piena area raccoglie un cross doce doce di Wesley e insacca facile visto anche che Audero era andato a farfalle. A corollario, cinque minuti dopo, al 69', a conclusione di una splendida azione romanista, Wesley triplica insaccando di scavetto. Più tardi, c’è tempo per la replica di Ferguson, ma il goal del 4-0 giallorosso viene annullato per fuorigioco, naturalmente. Ultimi bagliori di una bella partita al 94’ quando Folino sigla il goal della bandiera per la simpatica squadra cremonese.

Con la vittoria al “Zini”, la Roma è in testa alla classifica, da sola; non possiamo sapere quale sarà il suo piazzamento finale: per ora gli applausi a scena aperta vanno tutti al “Dictator” Gasperini, grazie alla sua immensa bravura.

 

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