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Dybala strepitoso inventa i goal di El Shaarawy e Abraham – Roma tra le top-team del campionato

Spezia-Roma 0-2

printDi :: 25 gennaio 2023 11:09
Dybala strepitoso inventa i goal di El Shaarawy e Abraham – Roma tra le top-team del campionato

(AGR) Un quarto d’ora di studio e poi, al 15’, Zalewski è atterrato in area. Rigore netto! Ma il gran jury del var assolve Ferrer e lo Spezia la scampa. In realtà, era il secondo fallo che, nella stessa azione, era stato commesso sul romanista. Ma qui, il ‘ne bis in idem’ non è stato preso in considerazione. Chiunque, in vita sua, abbia giocato a calcio per almeno cinque minuti, sa bene che basta un semplice e lieve tocco per far cadere un avversario lanciato in piena corsa, non c’è bisogno di un fallaccio plateale. Ma il problema è che, attualmente, dei Baresi, Collovati, Beckenbauer in giro non se ne vede neanche l’ombra, sono tante le mezzecalzette che girano un po’ dappertutto e che all’occorrenza, si aiutano con l’istinto (tirando cioè legnate a più non posso) o come sanno fare (cioè tirando maglie, assestando ceffoni, sgambettando maldestramente), magari fidando in arbitri dalle ‘larghe vedute’.

Auspicheremmo, in merito, dettagliate informative per gli arbitri e, più in generale, per i tanti addetti ai lavori che occupano il tantissimo spazio generosamente messo loro a disposizione dai tanti media, sportivi e non, corredate magari da slide o filmati esplicativi che illustrino doviziosamente la differenza che intercorre tra contrasto e fallo di gioco. Obbiettivamente, vedere che questo e quest’altro fallo, volontario o meno che sia, non viene punito una, due, tre volte, danneggia non solo la squadra che subisce, ma il calcio in generale.

 
E chi dovrebbe fare tesoro di quelle informative, di quelle slide dettagliate, di quei filmati esplicativi studiandone e analizzandone i contenuti magari giusto una mezzoretta al giorno, se non tutta la pletora dei cosiddetti ‘esperti’, coloro cioè che, come universalmente noto, non ne azzeccano mai una, in nessun campo? Per esempio, ex arbitri di cui se ne ignorava l’esistenza o ben noti alle varie tifoserie per le tante partite rovinate, oppure ex giocatori cui, avendo mai nessuno spiegato loro il concetto di imparzialità, si trastullano sparacchiando banalità e idiozie ogni volta che si trovano davanti a un microfono, descrivendo le cose che tutti vedono accadere in campo, mal celando la propria felicità quando quella che fu la squadra in cui giocarono realizza un goal o arriva alla vittoria, o la propria stizza quando, al contrario, subisce una rete o viene sconfitta.

Nel primo caso, goal a favore o vittoria finale, il tono è garrulo, sciolto, la parlantina, avendone la possibilità, non avrebbe mai fine, nel secondo caso, invece, goal subìto e sconfitta finale, il tono è contenuto, addirittura sommesso, la voce sembra essere sparita del tutto, fa fatica a tirare fuori parole e commenti, sembra essere affetto da una noiosa sinusite. La Roma detta i tempi, lo Spezia si vede poco, preferendo più che altro, distribuire legnate e spintoni piuttosto che giocare al football: come far fronte alla maggiore tecnica e qualità della Roma, talmente evidente da emergere fin dai primi minuti di gioco, se non in questo modo? Ai tanti falli dello Spezia, l’arbitro risponde… ammonendo Salvatore Foti, vice di Mourinho, per proteste. Una cosa sicuramente più comica che tragica! Dubitiamo fortemente della capacità di quest’arbitro di dirigere partite di calcio.

Bene, la partita va avanti e dopo un rasoterra di El Shaarawy, neutralizzato da Dragowski, al 25’ Dybala, su punizione, centra la barriera. Nulla di fatto. Lo Spezia risponde di lì a poco, al 27’, con Gyasi che cerca di intrufolarsi tra le maglie giallorosse, ma Smalling copre bene l’uscita di Rui Patricio. La Roma è compassata. Consapevole che i tre punti sono alla sua portata, innesta diverse iniziative che tuttavia, ora per imprecisione (palla lunga di El Shaarawy al33’), ora per troppa precipitazione (Ibanez in azione personale viene fermato al limite dell’area avversaria, al 34’) ora per scorrettezze dell’avversario (al 36’ Bourabia abbraccia El Shaarawy lanciato a rete) non hanno esito. Nell’ultimo scorcio di tempo, al netto predominio territoriale della Roma (iniziative senza esito di Zalewski al 40’ e Celik al 43’), lo Spezia oppone solo falli plateali che, del tutto inspiegabilmente, l’arbitro lascia correre (fallo su Mancini al 38’ e placcaggio di Caldara su Abraham al 40’), un sinistro sbilenco di Verde, un angolo guadagnato da Reca e battuto da Verde, sul quale si avventa Gyasi, che cicca di brutto, pallone che arriva a Reca, ma il sinistro del centrocampista polacco va alto, ben oltre la traversa.

Due minuti dopo, al 46’, arriva il goal di El Shaarawy: Abraham ai trentacinque metri per il faraone, uno-due con Dybala e pallone che El Shaarawy non può non insaccare. Vantaggio Roma e Spezia che prova subito il tiro della domenica con Bourabia da fuori area al 46’, e poi, al 49’ con Agudelo, ancora dalla distanza, ma in entrambi i casi il pallone va alto. A inizio ripresa, mr. Gotti manda in campo forze fresche: Esposito per Hristov e Maldini per Verde. Se cambiano gli uomini, non cambia il gioco: lo Spezia prosegue con il gioco duro e affiora il dubbio che i liguri vogliano metterla in rissa, che magari poi ci scappa il rigoretto all’ultimo minuto: hai visto mai… Al 46’ Bourabia entra pesante su Smalling, fallo da ammonizione per il marocchino: sarebbe il secondo, quindi scatterebbe l’espulsione, ma Sozza, ancora una volta inspiegabilmente, lascia correre.

A questo punto questi laissez faire, laissez passer non possono più essere considerati casuali e buttiamo giù un’altra annotazione: i continui lasciar correre falsano le partite. Se l’arbitro non interviene, ci pensi l’allenatore a sostituire il proprio giocatore, che è a rischio secondo giallo. Trascorrono tre minuti e al 49’ Abraham raddoppia, qui chiudendo, di fatto, la partita: Esposito effettua un lancio in orizzontale, ma il pallone è catturato da Dybala, l’argentino pesca preciso Abraham che, dopo aver mandato a spasso Caldara alla trequarti, entra in area e spara un rasoterra di destro sul quale Dragovski non può nulla. Conscio che potrebbe scapparci l’imbarcata, Gotti corre ai ripari e al 55’ toglie Bourabia e manda dentro Kovalenko.

La Roma, da parte sua, continua a macinare gioco: Dybala è letteralmente imprendibile: Reca, al 58’, prova a fermarlo con le cattive e Sozza, giustamente, gli rifila il giallo. È trascorsa la metà circa della ripresa e la Roma, nonostante il vantaggio più che rassicurante, va ancora a caccia di goal: al 65’ è ancora Zalewski a provarci, ma il pallone va alto. Lo Spezia, invece, prova con un destro di Maldini, al 67’, che va ben oltre la traversa, dopo di che, di spettacolo se ne vede poco: la partita viaggia sui binari dell’ordinaria amministrazione. Non che la Roma abbia tirato i remi in barca ma con l’arrivo delle sostituzioni, cambia l’approccio alla partita: giocatori diversi, ruoli diversi, Mourinho ridisegna la sua squadra, in quest’ultima parte della gara la Roma controlla e gestisce bene la situazione, abbassa i suoi ritmi e lo Spezia ne approfitta per tentare qualcosa: ne escono fuori un paio di angoli senza esito e nulla più. 

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