“Un Cuore per l’Europa: la Salute Cardiovascolare da Bruxelles a Roma"
Nel corso del Convegno il primo confronto nella prevenzione primaria con l’obiettivo di ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari agendo sui fattori di rischio modificabili. La Sen. Elena Murelli ha evidenziato la necessità di adottare un Piano nazionale per la salute cardiovascolare


Un cuore per l'Europa convegno a Roma
(AGR) Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Europa e in Italia, con un impatto sanitario ed economico rilevante. In vista del nuovo Piano europeo per la salute cardiovascolare, il convegno “Un Cuore per l’Europa: la Salute Cardiovascolare da Bruxelles a Roma”, promosso dalla Fondazione Longevitas il 7 ottobre 2025 presso la Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo in Italia, ha riunito istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e mondo accademico per discutere un approccio integrato alla prevenzione e all’equità di accesso
L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali di Laila Perciballi, Garante delle persone anziane del Comune di Roma, che ha sottolineato il valore della prevenzione per un invecchiamento sano e attivo, definendo il Piano europeo per la salute cardiovascolare “un patto generazionale”. A introdurre i lavori, Massimo Giuseppe Barberio dell’Università del Piemonte Orientale, che ha guidato il dibattito tra i relatori e moderato le diverse sessioni tematiche.
L’On. Ignazio Marino (Parlamento europeo) ha evidenziato la necessità di intervenire sui fattori di rischio modificabili e di promuovere stili di vita sani sin dall’infanzia. Domenico Gabrielli, Past Presidente ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e rappresentante della SHD Coalition, ha ricordato che il Servizio sanitario nazionale resta un modello efficace, purché non appesantito da eccessiva burocrazia, sottolineando al contempo l’importanza di adattare le linee guida europee al contesto italiano e di affrontare il tema della medicina difensiva.
Un contributo significativo è arrivato da Giovan Battista Desideri, Vicepresidente SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa), Anna Patrizia Jesi (CONACUORE) e Rossana Bordoni (Presidente AISC, Associazione Italiana Scompensati Cardiaci). Desideri ha richiamato l’attenzione sulla necessità di intervenire fin dalla giovane età sui fattori di rischio, adottando una prospettiva di salute lungo tutto l’arco della vita; Jesi ha sottolineato l’importanza di fare rete per sostenere i pazienti anche al di fuori dell’ospedale e aiutarli a mantenere stili di vita sani; Bordoni ha infine evidenziato il ruolo centrale dell’associazionismo nel promuovere l’aderenza terapeutica e la prevenzione dei fattori di rischio.
Il secondo momento di discussione è stato dedicato alla diagnosi precoce e allo screening cardiovascolare come strumenti chiave di prevenzione. Stefano Carugo (Policlinico di Milano, Fondazione Longevitas), Guido Ligabue (Presidente SIRM, Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) e Miriam Severini (Cuore Nostro) hanno ribadito l’importanza del monitoraggio dei fattori di rischio, come peso e pressione arteriosa, e di una comunicazione efficace con i pazienti. Ligabue ha evidenziato il contributo dell’imaging e della trasformazione digitale nella prevenzione e nella presa in carico continuativa, mentre Severini ha sottolineato il ruolo dell’associazionismo, invitando a concentrarsi sulle fasce di popolazione più colpite dalle malattie cardiovascolari.
Successivamente, il panel dedicato al dialogo tra Europa e Italia ha riunito esponenti istituzionali e scientifici per discutere piani, protocolli e strategie condivise in ambito cardiovascolare.
L’On. Brando Benifei (Parlamento europeo) ha richiamato l’attenzione sulle malattie cardiovascolari e sul lavoro della SHD Coalition. Paola Santalucia (Presidente Associazione Italiana Ictus e membro dell’European Heart Network) ha illustrato i tre pilastri dell’impegno di EHN: prevenzione, empowerment dei pazienti e collaborazione tra stakeholder. Ciro Indolfi (Presidente Federazione Italiana di Cardiologia e rappresentante dell’European Society of Cardiology) e Alessandro Boccanelli (Coordinatore dello studio PREVASC e rappresentante SHD Coalition) hanno delineato una visione comune per integrare le politiche sanitarie europee e nazionali. Indolfi ha richiamato il piano strategico promosso da ESC e dalla Federazione Italiana di Cardiologia per ridurre mortalità e morbidità cardiovascolare, mentre Boccanelli ha sottolineato il valore del progetto PREVASC e il ruolo della terza missione universitaria nella promozione della salute.
Antonio Parenti (Direttore DG SANTE B– Commissione europea), responsabile della stesura del Piano europeo per la salute cardiovascolare, ha spiegato che l’iniziativa si baserà su tre pilastri: prevenzione, diagnosi precoce e trattamento. Tra i temi trasversali figurano ricerca, intelligenza artificiale e riduzione delle disuguaglianze sanitarie. Ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare la frammentazione dei dati e di promuovere la conoscenza delle malattie cardiovascolari. Parenti ha infine riconosciuto il ruolo centrale dell’Italia e la proficua collaborazione con il governo e l’Istituto Superiore di Sanità.
L’ultimo panel ha affrontato il tema della presa in carico del paziente fragile, con particolare attenzione a donne, anziani e disparità territoriali. Annalisa Mandorino (Cittadinanzattiva) ha evidenziato il ruolo dell’associazionismo nel contrastare le disuguaglianze e la necessità di un impegno europeo. Alfredo Marchese (Presidente GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) ha richiamato l’importanza di ridurre non solo le disuguaglianze strutturali, ma anche quelle culturali, promuovendo una comunicazione più efficace con i pazienti meno istruiti. Gli On. Ilenia Malavasi, Paolo Ciani e Gian Antonio Girelli hanno ribadito l’impegno istituzionale per garantire equità di accesso, valorizzare la medicina territoriale e la telemedicina, sostenere i caregiver e rafforzare il legame tra disagio sociale e sanitario. Ciani ha ricordato che l’invecchiamento in salute è un diritto, mentre Girelli ha annunciato una mozione per escludere dal Patto di stabilità gli investimenti in prevenzione.
In chiusura, Eleonora Selvi, Presidente della Fondazione Longevitas, ha presentato la proposta di istituire un sistema di monitoraggio continuo e un tavolo tecnico-scientifico nazionale sulla salute cardiovascolare, per migliorare il coordinamento delle politiche e la condivisione dei dati. Ha sottolineato che le malattie cardiovascolari rappresentano un’esigenza strutturale legata alla longevità, non un’emergenza temporanea.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo incondizionato di Boehringer Ingelheim, Edwards Lifesciences, Medtronic, Servier e Daiichi Sankyo.
Boehringer Ingelheim, main contributor dell’iniziativa, ha confermato il proprio impegno nel promuovere l’innovazione e la collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e cittadini per migliorare la salute cardiovascolare. “Da sempre in Boehringer sosteniamo e crediamo nelle potenzialità del partenariato, anche per superare le ancora troppo numerose disparità territoriali – dichiara Chiara Paglino, Direttore Medico di Boehringer Ingelheim - Le malattie cardiovascolari sono strettamente interconnesse alle malattie renali e metaboliche, come il diabete, con cui condividono meccanismi fisiopatologici comuni. La gestione dell’enorme impatto sanitario ed economico che ne scaturisce rappresenta dunque la vera sfida per il nostro SSN e, per preservare la sua vocazione universalistica, un modello che ci pone all’avanguardia a livello globale, è necessario garantire la sua sostenibilità. La nostra ambizione è quella di co-costruire con tutti gli attori del sistema un futuro che sappia coniugare l’innovazione e la sostenibilità con i bisogni crescenti di salute”.
Convegno “Un Cuore per l’Europa: la Salute Cardiovascolare da Bruxelles a Roma”, 7 ottobre 2025 – Sala delle Bandiere, Parlamento Europeo – Ufficio in Italia, Roma