Ogni anno nel Lazio 32 mila nuovi casi e 46 mila ricoveri per il cancro, Fondazione AIOM: i pazienti devono essere vaccinati
Convegno al Policlinico Umberto I, al via il tour in 10 tappe degli oncologi. Fondazione AIOM: tuti i pazienti devono essere vaccinati. Il dott. Andrea Botticelli: “Sono presidi sanitari fondamentali, non interferiscono con i trattamenti anti-tumorali e proteggono da pericolose infezioni”.


(AGR) I tumori ogni anno nella Regione Lazio sono responsabili di oltre 46mila ricoveri ospedalieri e fanno registrare più di 32mila nuovi casi. Per migliorare le condizioni di salute dei pazienti, e ridurre l’impatto del cancro sul sistema sanitario regionale, ogni paziente dovrebbe vaccinarsi. In particolare cinque sono le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: l’anti-pneumococcica, l’antinfluenzale, quella contro l’Herpes Zoster, l’anti-HPV e quella contro il Covid-19. È il messaggio che oggi la Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) lancia in occasione di un convegno.
L’evento, dal titolo La Vaccinazione nel Paziente Oncologico, si svolge presso il Policlinico Umberto I di Roma. Rientra nella campagna nazionale omonima che prevede anche un tour in 10 Regioni con incontri con oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Il progetto è reso possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline e prende il via oggi con la tappa in Lazio.
Inoltre proteggono da pericolose infezioni che possono complicare il singolo quadro clinico. Per tutti questi motivi, come Società Scientifica, abbiamo deciso di incentivare le vaccinazioni dei nostri pazienti con una campagna informativa e di sensibilizzazione a livello nazionale. Riscontriamo un’ingiustificata diffidenza verso dei presidi sanitari che sono invece sicuri ed efficaci. L’“esitazione vaccinale” è priva di ogni fondamento scientifico e spetta quindi a tutto il personale medico-sanitario contrastarla.
L’oncologo, nello specifico, deve svolgere un’operazione di counseling nei confronti dei malati ma anche di familiari e caregiver”. “In Regione Lazio al momento vi è una situazione eterogenea e a macchia di leopardo – aggiunge il prof. Daniele Santini, Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica del Policlinico Umberto I di Roma -. Alcuni centri hanno già avviato percorsi adeguati e i pazienti sono vaccinati all’interno dello stesso ospedale. Altri invece hanno stabilito delle convenzioni con le ASL del territorio che si occupano delle immunizzazioni. Tuttavia alcune strutture sanitarie oncologiche non hanno ancora previsto nulla e queste lacune devono essere colmate al più presto. Bisogna riuscire ad uniformare l’assistenza e fare in modo che le vaccinazioni siano disponibili in modo capillare sull’intero territorio regionale”.
“Tra le infezioni che possono colpire un paziente oncologico vi è quella da Herpes Zoster o “Fuoco di Sant’Antonio” – prosegue Botticelli -. È causata dallo stesso virus della varicella e si manifesta con dolorose irritazioni cutanee che possono portare a complicazioni anche mortali. È una malattia prevenibile grazie ad un vaccino ricombinante che è fortemente indicato per le persone immunocompromesse, come quelle che vivono con un cancro. Tutti i nostri pazienti possono trarne importanti benefici indipendentemente dal tipo di tumore e dalla terapia attiva svolta. Tra le altre patologie vaccino-prevenibili vi è l’infezione da Covid-19 che rappresenta sempre un pericolo, così come quella del virus dell’influenza stagionale o da batterio pneumococco. Anche il vaccino contro l’HPV protegge il paziente da infezioni pre-cancerose che possono complicare il suo stato di salute”.
La Vaccinazione nel Paziente Oncologico è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione AIOM per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 Regioni prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media.