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Nuovi Tiket, chiesta la sospensiva dai Cobas

print27 gennaio 2016 17:24
Nuovi Tiket, chiesta la sospensiva dai Cobas
(AGR) Nuovi tiket per visite specialistiche.  Secondo i Cobas della Asl rm D che hanno emesso un duro comunicato sindacale, si tratta di servizi che contemplano attività particolarmente  delicate, senza che queste siano state sufficientemente valutate e verificate sia nella loro attendibilità, sia sulle conseguenze che, queste, possono avere sulle attività e, soprattutto,  sui i cittadini/utenti.

 

“Risulterebbe, infatti – scrivono i Cobas al presidente regionale  Zingaretti - che emergono incongruenze e contraddizioni che non possono non aver generato confusione ed incertezza tra le operatrici e gli operatori chiamati ad osservarle.

Nella prima nota, infatti, si disponeva “…..l’applicazione del nomenclatore tariffario regionale” per tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche, dalle visite specialistiche e riabilitative, alle psicoterapie, alle valutazioni neuro riabilitative e neurolinguistiche, mentre, a distanza  di un solo mese, veniva modificata sostanzialmente la disposizione precedente, limitando, il pagamento del ticket alle sole attività e prestazioni specialistiche Neuro-psichiatriche Infantili e Psicologiche.

 

Si rileva, inoltre, - continua la nota sindacale - come la disposizione emanata con “effetto immediato” non abbia visto, peraltro, la realizzazione, presso il CUP, di un’”Agenda per il TSMREE” rendendo impossibile persino l’applicazione delle suddette disposizioni.

 

Aver, pertanto, disposto il pagamento, attraverso il ticket delle prestazioni suddette, non può che rappresentare un ulteriore disagio e difficoltà per tutti quei minori e le loro famiglie già costrette, non solo ad affrontare lunghe liste di attesa per le attività di cura e riabilitazione, ma scontrarsi con complessità di ordine sociale, umano ed economico con il rischio di andare ad alimentare e ad approfondire quel fenomeno di rinuncia e/o abbandono della cura e/o costringere gli stessi utenti a ricorrere alle strutture specialistiche private per poter assicurare i necessari interventi di prevenzione, di recupero e di riabilitazione delle varie patologie.

 

     Si chiede, pertanto, in attesa di valutare l’opportunità di tali provvedimenti, la sospensione degli stessi, in relazione, non solo alle normative vigenti, ma alla tipologia di un territorio sofferente da anni per una grave carenza di Servizi e Strutture Socio Sanitarie in rapporto alla densità abitativa e ai bisogni reali della popolazione interessata.

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