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Migranti della salute, "CasAmica" lancia l'allarme: aumentate le richieste del 30%

La pandemia ha colpito anche le migliaia di persone costrette ad attraversare l’Italia per sottoporsi a cure specialistiche. "Aumentano i bisogni di coloro che non possono permettersi di affrontare le spese legate ai viaggi per cure mediche. Aumentate le richieste rispetto ai primi mesi del 2021"

printDi :: 01 marzo 2022 16:49
CasAmica mamme con i bambini

CasAmica mamme con i bambini

(AGR) L’emergenza Covid-19 e la crisi socioeconomica generata dalla pandemia hanno colpito duramente anche i “migranti della salute”, ovvero le persone che devono spostarsi per ragioni sanitarie con i loro familiari. A renderlo noto è l’organizzazione di volontariato CasAmica che da oltre 35 anni accoglie nelle proprie strutture di Milano, Roma e Lecco – tutte situate nei pressi di importanti poli sanitari specialistici – i malati costretti a curarsi lontano da casa per accedere a cure mediche adeguate e i loro familiari.

«Nel 2021 abbiamo registrato oltre 4mila presenze (+24% rispetto al 2020) e durante gli ultimi sei mesi del 2021 è emerso un significativo incremento delle richieste di accoglienza (+30% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno) – spiega il direttore di CasAmica Stefano Gastaldi – ma ad aumentare sono stati soprattutto i bisogni delle persone che accogliamo ogni giorno: la crisi socioeconomica legata alla pandemia ha aggiunto un forte elemento di disagio a tante famiglie già duramente colpite dalla malattia. Abbiamo per questo incrementato i servizi di supporto e attivato uno sportello di ascolto».

 
La pandemia nel 2020 ha fatto precipitare due milioni di famiglie in stato di povertà (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%) . Una situazione gravissima che ha avuto un forte impatto anche sulle spese legate alla salute. Secondo il Rapporto BES 2020 dell’ISTAT, 1 cittadino su 10 ha rinunciato a visite o accertamenti di cui aveva bisogno negli ultimi dodici mesi, a causa delle ristrettezze economiche, delle lunghe liste di attesa o della difficoltà nel raggiungere i luoghi di cura.

Oggi, a causa della sospensione di molte cure durante l’emergenza Covid 19, le persone in difficoltà si sommano a quelle che hanno rimandato le cure o le visite di controllo nei mesi più duri della pandemia. Secondo un’analisi di Cittadinanza Attiva sono ben 300mila i ricoveri non effettuati nei periodi più duri della pandemia, 500mila gli interventi chirurgici rimandati e ben 4 milioni gli screening oncologici posticipati.

I DATI DI CASAMICA. CasAmica, nell’ultimo anno, attraverso sei strutture distribuite tra Milano, Roma e Lecco ha garantito oltre 34 mila notti di accoglienza ai migranti della salute e ai loro familiari, offrendo loro non solo una stanza accogliente, ma anche e soprattutto il calore di una famiglia e una risposta concreta a tutti i loro bisogni.Attualmente CasAmica mette a disposizione sei strutture di accoglienza distribuite tra Milano, Roma e Lecco. La struttura CasAmica di Roma, in particolare, si trova nel territorio del IX Municipio e nel 2021 ha garantito ai migranti della salute oltre novemila notti di accoglienza nella Capitale. La metà delle stanze a disposizione è pensata per l’accoglienza di bambini con i loro genitori.

«Per i malati e le loro famiglie questi sono tempi di grande incertezza. Posso toccare con mano gli effetti della pandemia sulle famiglie: molti dei nostri ospiti hanno bisogno di noi non solo per un posto letto e un supporto emotivo, ma anche per altri bisogni primari come i pasti: sempre più spesso siamo noi a riempire le dispense», sottolinea una volontaria di CasAmica.

«In questi anni così difficili – aggiunge il direttore di CasAmica Stefano Gastaldi – CasAmica non si è mai fermata, mettendo a disposizione le proprie strutture anche nei mesi più bui della pandemia per rispondere alle specifiche necessità delle persone in difficoltà. Ci siamo presi cura dei più fragili e di tutti coloro che avevano bisogno di aiuto rispondendo alle richieste che di volta in volta arrivavano dal territorio: in questi mesi, abbiamo accolto anche medici e infermieri per agevolarli nei turni massacranti a cui sono stati sottoposti e pazienti Covid-19 in convalescenza per cui sono stati allestiti spazi ad hoc. CasAmica continua ad essere sinonimo di accoglienza per i malati e le loro famiglie, ma è anche un punto di riferimento per il territorio, sempre pronta ad assistere chi si trova in difficoltà». «In questo momento – conclude – sentiamo l’esigenza di rafforzare ed estendere ai nuovi bisogni legati all’impoverimento delle famiglie il nostro sistema di accoglienza, offrendo ulteriori servizi agli ospiti e accelerando i lavori di realizzazione di una nuova struttura vicino a importanti poli sanitari milanesi».

Per sostenere le attività di CasAmica e far fronte a questa emergenza sanitaria ed economica che colpisce i “migranti della salute” è stata lanciata una campagna sms solidale: dal 27 febbraio al 13 marzo con un sms o una chiamata da rete fissa al 45591 sarà possibile aiutare CasAmica a stare accanto a chi ha bisogno di sostegno. CasAmica nell’arco di 35 anni ha offerto una stanza accogliente e il calore di una famiglia a oltre 95mila pazienti e familiari accompagnatori, ma c’è ancora molto da fare. «Una sfida che potrà essere vinta anche grazie al sostegno di tutti coloro che vorranno contribuire attraverso un sms o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45591», conclude Lucia Cagnacci Vedani, presidente e fondatrice di CasAmica.

I NUMERI DELLA MIGRAZIONE SANITARIA. Complessivamente gli italiani che ogni anno si mettono in viaggio per raggiungere strutture ospedaliere in città diverse dalla propria sono quasi un milione e mezzo (circa 750 mila pazienti e circa 640mila familiari di pazienti). Secondo la ricerca Censis “Migrare per Curarsi”, nel 30% dei casi i viaggi verso centri medici di eccellenza sono molto lunghi e hanno direzione Sud-Nord: sono circa 218mila le persone che ogni anno dal sud raggiungono il centronord per motivi di salute e nell’85% dei casi il paziente è seguito da un accompagnatore, che nel 35% dei casi si trattiene per tutto il tempo del ricovero del proprio caro e solo nel 15% dei casi riesce a trovare ospitalità in ricoveri non a pagamento. Le regioni di accoglienza di questi flussi sono prevalentemente la Lombardia con 62.700 ricoveri, il Lazio con oltre 55.000 pazienti accolti e l’Emilia-Romagna con quasi 40.000 ricoveri l’anno. In relazione, invece, alle partenze dal sud verso il nord, la Campania è al primo posto con 56.000 partenze, seguita dalla Sicilia con 43.000 partenze, la Puglia e la Calabria con circa 40.000 partenze.

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Stefano Gastaldi direttore di CasAmica con un ospite struttura

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