Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Fatebenefratelli: Scoperta una relazione tra microbi infiammatori e morbo di Alzheimer

print08 settembre 2016 19:20
Irccs Fatebenefratelli di Brescia

Irccs Fatebenefratelli di Brescia

(AGR) Un gruppo di scienziati svizzeri e italiani che operano presso l’ha individuato dei microbi pro-infiammatori nell’intestino che potrebbero essere all’origine della malattia di Alzheimer.

Al centro della scoperta ci sono Amiloide e Tau, due proteine prodotte dal cervello il cui accumulo progressivo nell’arco di vent’anni conduce alla degenerazione neuronale, con la perdita di memoria e di autonomia tipica della malattia. Si è scoperto che alterazioni infiammatorie sono invariabilmente associate con depositi di amiloide e tau, anche se non è ancora chiaro se l'infiammazione preceda o segua la malattia.

I farmaci sono in fase di sperimentazione per cancellare dal cervello le proteine tossiche o rallentare il loro accumulo e per ridurre l’infiammazione. Cause dell’accumulo di amiloide e tau nel cervello e l’origine dell’infiammazione rappresentano gli obiettivi degli studi di Giovanni Frisoni, direttore della Clinica di memoria a Ospedale Universitario di Ginevra e già direttore scientifico dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia, e Annamaria Cattaneo del Centro Nazionale Fatebenefratelli per la Ricerca e Cura della malattia di Alzheimer e delle malattie psichiatriche di Brescia: i loro studi sono stati pubblicati sulla rivista Neurobiology of Aging.

Utilizzando una tecnica di imaging sofisticato basato su tomografia a emissione di positroni (PET) hanno accertato che i pazienti di Alzheimer presentano una quantità importante di amiloide nel cervello rispetto ai gruppi di controllo. Inoltre, «Ci siamo resi conto - afferma Frisoni - che, batteri intestinali con note proprietà pro-infiammatorie sono più abbondanti nelle feci dei malati di Alzheimer, mentre quelli con proprietà anti-infiammatorie erano più abbondanti in quelle degli altri gruppi».

Inoltre hanno scoperto che la concentrazione nel sangue di molecole pro - infiammatorie e anti - infiammatorie (citochine) differiva tra malati di Alzheimer e non. «Il nostro studio non porta a dire che il morbo di Alzheimer è causato da batteri dannosi nelle budella» mette in guardia Frisoni «ma che lo studio dell'interazione tra microbi intestinali e cervello è un percorso di ricerca che merita di essere ulteriormente esplorato». Informazioni: 3488510122

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE