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Asl rm 3, servizi a rischio con il nuovo orario di lavoro

print11 febbraio 2016 12:09
Asl rm 3, servizi a rischio con il nuovo orario di lavoro
(AGR) Il Cobas Asl rm 3 ha inviato una nota di protesta in relazione alla situazione venutasi a creare nelle strutture ospedaliere a seguito dell’applicazione della legge161/2014 in relazione all’orario di lavoro ed alla grave carenza di personale Medico, Infermieristico e Tecnico, all’interno dei Presidi Ospedalieri G.B. Grassi e C.P.O.

In particolare il sindacato ha espresso profonda preoccupazione per il clima di disagio e d’incertezza che si sta determinando, per il fatto che, a tutt’oggi, non sono state adottate chiare e specifiche diposizioni aziendali in merito all’applicazione della stessa.

“Il perpetuarsi di tale situazione – si legge sulla nota sindacale - riteniamo, possa comportare e determinare, anche in considerazione della programmazione dei periodi di ferie, gravi e pesanti ricadute, non solo sulle condizioni di vita e di lavoro delle/dei operatrici e operatori, ma sulla stessa qualità dei livelli di assistenza e a tutela dei cittadini/utenti.

A tale proposito, si ritiene, inoltre, che le criticità che l’applicazione della L. 161/2014, oggettivamente fanno emergere, conseguenza, soprattutto, della carenza di quelle Risorse Umane e Professionali necessarie al corretto e adeguato funzionamento dei Servizi, delle Strutture e dei Presidi Socio Sanitari, vadano lette anche in relazione allo stravolgimento continuo che da anni si sta vivendo, a causa dei continui cambiamenti nell’assetto organizzativo/gestionale, della stessa Direzione Aziendale dell’Asl Rm3 (ex RmD) che sembrerebbe più funzionale ad un sistematico, coerente processo di depotenziamento, se non di un vero e proprio smantellamento del Sistema Socio Sanitario Pubblico, piuttosto che alla sua difesa, al suo potenziamento, al suo sviluppo a difesa di quel Diritto alla Salute sancito dalla stessa Costituzione.

Per tali ragioni, si sollecita un intervento al fine di programmare e organizzare, nel rispetto della normativa suddetta, l’insieme delle attività e dei servizi all’interno dei P.O. suddetti, onde evitare, altresì, che singole Unità Operative rimodulino, in maniera autonoma, gli orari di servizio, finendo per generare, in questo modo, ulteriore difficoltà operativa/gestionale degli stessi Presidi Ospedalieri”.

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