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Umanizzazione delle cure, all'Università di Bari presentato il manuale SIFO

L' umanizzazione delle terapie, è al centro delle giornate di studio “Personalizzazione, umanizzazione e qualità e percorsi di cura” (17-18 settembre Università degli Studi Aldo Moro, Bari). L’iniziativa è proposta da SIFO come evento di presentazione ed approfondimento di una monografia specifica

printDi :: 16 settembre 2025 16:07
manuale sifo umanizzazione delle cure

manuale sifo umanizzazione delle cure

(AGR) Un approccio sanitario

 
 e professionale
 
 differente ed innovativo, che tiene conto del bisogno (a volte sottaciuto ed inespresso) del paziente in cura e lo colloca
 
 nell’ambito
 
 di “umanizzazione” delle terapie,
 
 è al centro delle giornate di studio “Personalizzazione, umanizzazione e qualità e percorsi di cura” (17-18 settembre, Biblioteca dell’Ateneo, Università degli Studi Aldo Moro, Bari). L’iniziativa è proposta da SIFO come evento di presentazione ed approfondimento
 
 di una
 
 monografia
 
 specifica
 
 ideata
 
 e curato da
 
 Maria Ernestina Faggiano
 
 (Presidente del Collegio dei Sindaci SIFO) e
 
 Daniela Scala
 
 (Coordinatore Area Scientifico Culturale Informazione Scientifica, Counselling e Farmacia Narrativa),
 
 un
 
 Manuale
 
 che la società scientifica ha prodotto come “manuale
 
 di formazione all'ascolto” messo a disposizione dei farmacisti ospedalieri ed in particolare degli specializzandi
 
 sulla base delle categorie della farmacia narrativa.

Perchè un evento basato su questa pubblicazione? Quali sono gli speakers ed i contenuti rilevanti dell’appuntamento di Bari? Cosa si attende SIFO proponendo questa doppia giornata di studi? “L’iniziativa prende le mosse dal Congresso SIFO 2024”, risponde Maria Ernestina Faggiano, “dove il tema dell’umanizzazione delle cure aveva suscitato grande interesse, soprattutto fra gli specializzandi di farmacia ospedaliera. Da quel momento SIFO ha lavorato per produrre una monografia specifica che a Bari diventa occasione formativa e di confronto scientifico a tutto campo, con un approccio che integra tra loro le dimensioni clinica, pedagogica, comunicativa e organizzativa”.

 
 

 
 

Pur avendo una forte valenza didattica per gli specializzandi della SSFO, l’evento è aperto a un pubblico più ampio,

 
 e
 
 persegue
 
 l’obiettivo di mettere in luce aspetti della cura e della relazione con il paziente che spesso restano in secondo piano, ma che rappresentano la chiave per un’assistenza davvero completa e sostenibile. Nel corso
 
 della due giorni,
 
 introdotta
 
 dal Direttore della SSFO dell’Università di Bari, Domenico Tricarico e da Maria Ernestina Faggiano
 
 ed aperta dai saluti di
 
 Francesco Leonetti (Direttore di Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco) e
 
 Davide Zanon
 
 (Tesoriere SIFO), verranno presentati i contenuti della
 
 Monografia
 
 SIFO
 
 e messi in dialogo punti di vista differenti grazie alla lectio magistralis di Antonia Chiara Scardicchio (docente di Pedagogia generale e sociale, Università Aldo Moro, Bari), che
 
 richiamerà il valore dell’educazione all’umanizzazione delle cure e di Rosa Porfido (Medico igienista ed esperta in sanità pubblica), che porterà l’esperienza organizzativa e gestionale della prossimità di cura. In questo contesto, il ruolo di
 
 Faggiano e Scala emerge non solo in qualità di responsabili scientifici della monografia, ma anche in qualità di promotrici di una cultura comunicativa e multidisciplinare innovativa che connette il sapere tecnico del farmacista con le competenze relazionali, pedagogiche e organizzative necessarie per rendere i percorsi di cura più inclusivi, efficaci e sostenibili.

Obiettivi della doppia giornata – che prevede anche comunicazioni sulle esperienze europee di personalizzazione delle cure e sul contributo che le tecnologie possono offrire all’umanizzazione della presa in carico –per SIFO

 
 sono,
 
 come dichiarato da Faggiano - "rafforzare la formazione dei futuri farmacisti su aspetti che vanno oltre la tecnica, valorizzando empatia, comunicazione, prossimità e sostenibilità; promuovere un approccio realmente interdisciplinare, in cui farmacisti, medici, pedagogisti e comunicatori possano convergere attorno al valore della centralità del paziente; contribuire a innovare i modelli organizzativi del SSN, rendendoli più umani, inclusivi ed efficaci; coinvolgere anche un pubblico esterno al mondo SIFO, affinché la riflessione sulla qualità dei percorsi di cura diventi patrimonio condiviso della comunità accademica, sanitaria e civile".

Nella monografia gli autori affermano che "La relazione diretta con il paziente e con il team sanitario permette di personalizzare le terapie, garantire la sicurezza e instaurare un rapporto di fiducia che nessuna tecnologia può sostituire completamente". Come comprendere questa affermazione? Risponde Daniela Scala: “Nell’attuale scenario ospedaliero, caratterizzato da tecnologie avanzate e da una crescente complessità organizzativa, la relazione diretta tra farmacista ospedaliero, paziente e team sanitario non è un elemento accessorio, ma un requisito essenziale. La personalizzazione delle terapie e la garanzia della sicurezza farmacologica dipendono in larga misura dalla qualità di questo legame umano. Il farmacista ospedaliero non è solo il custode delle terapie più appropriate o il garante della sicurezza dei farmaci: è anche un ponte tra scienza, persone e significati, un facilitatore di comunicazione ed un garante della coerenza terapeutica.

 
 In questo senso possiamo anche ricordare che le tecnologie più avanzate possono supportare il monitoraggio e la tracciabilità, ma non possono sostituire la comprensione empatica né la capacità di cogliere segnali deboli o bisogni impliciti”.
 
 "Siamo certi", conclude Daniela Scala, "che
 
 la
 
 due giorni di studio di Bari
 
 offrirà nuovi elementi, contenuti e valori
 
 per ripensare e rifondare il rapporto tra farmacista ospedaliero e pazienti. Crediamo che
 
 la relazione
 
 con il paziente abbia
 
 non
 
 solo un valore etico, ma
 
 sia
 
 un fattore determinante di efficacia e protezione: un pilastro che integra scienza, comunicazione e cura personalizzata. Con questi presupposti crediamo
 
 che l'appuntamento sia
 
 un'occasione per lavorare insieme ai giovani farmacisti specializzandi offrendo criteri e strumenti per un'evoluzione qualitativa della nostra professione".

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