Allenamenti zone rosse, comunicato congiunto EPS. È finito il tempo di chiedere
Gli Enti di Promozione Sportiva hanno sempre agito per raccogliere il grido di aiuto del mondo dello Sport di base e le migliaia di ASD e SSD e i loro collaboratori sportivi che rischiano la morte per annegamento dentro questo Titanic diviso in classi sociali.
Allenamenti zone rosse
(AGR) È finito il tempo di chiedere. Gli Enti di Promozione Sportiva hanno sempre agito per raccogliere il grido di aiuto del mondo dello Sport di base e le migliaia di ASD e SSD e i loro collaboratori sportivi che rischiano la morte per annegamento dentro questo Titanic diviso in classi sociali. Siamo stufi di essere trattati come passeggeri di terza classe!
A questo punto non basta neanche più denunciare la “paradossale” situazione che si sta verificando ormai da settimane: gli unici Organismi Sportivi che non possono svolgere la loro mission in questo Paese, sono gli Enti di Promozione Sportiva, riconosciuti a tutti gli effetti dal CONI.
Chiediamo ora alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali - che di questo provvedimento non ne è certo responsabile essendo stata nominata solo successivamente - un incontro imminente che possa sfociare finalmente in un intervento riparatorio, nonché decisivo e dirimente, volto a superare la grave disparità di trattamento che stiamo subendo da mesi e in particolare a causa delle evidenti pregiudiziali contenute nell’ultimo DPCM del 2 marzo 2021.
Se è vero - come non dubitiamo assolutamente - che Vezzali tiene davvero allo Sport di Base come da lei stessa dichiarato appena resa pubblica la sua nomina, ora avrà l’occasione di scrivere la parola fine a questo scempio che mette a rischio proprio quel “universo di società - parole di Vezzali - lavoratori sportivi, ma anche volontari ed appassionati e, soprattutto, tanti ragazzi, che stanno soffrendo più di altri per le costrizioni conseguenti alla pandemia, ed ai quali è stata tolta la bellezza della pratica sportiva e soprattutto i benefici, anche in termini di benessere e salute”. Dopo un anno di pandemia, è arrivato il momento delle decisioni importanti e improcrastinabili, occorre definire gli ambiti di attività tra i diversi organismi sportivi, pena la parola fine a un’intera classe imprenditoriale e sociale dello sport e - ancor peggio - a un’intera generazione nata e cresciuta col marchio ‘Covid’ e che rischiamo di perdere in termini di pratica sportiva, quindi anche di salute, benessere e prevenzione sanitaria. Abbiamo sempre collaborato in maniera ferma e costruttiva per favorire i milioni di tesserati che condividono la nostra concezione di sport, ci troviamo ora costretti, nostro malgrado, in caso di ulteriore nuova mancata liberatoria agli allenamenti per le ASD e SSD degli EPS che in zona rossa rispettano gli stessi protocolli di altri organismi sportivi, a ricorrere ad ogni forma di adeguata tutela per far valere i nostri diritti e quelli dei nostri associati.
Come Vezzali, anche gli Enti di Promozione Sportiva e le ASD e SSD a loro affiliate sono da sempre animati da spirito di servizio, dedizione e amore per la pratica sportiva. Quella che ad oggi, con decisioni prese a nostro discapito in maniera impari e discriminatoria rispetto ad altri organismi sportivi nazionali, ci stanno invece mortificando.
Le FAQ del Governo tornano a relegare gli EPS ad organismi di terza classe, destinati a morire affogati nei bassifondi di questo Titanic che continua ad affondare. L’aria che respiriamo invece è la stessa di tutti! Il nostro ruolo e la dignità delle nostre associazioni e dei nostri tesserati esigono il massimo rispetto.