Roma, campi sportivi comunali, concessioni da rivedere

A fronte di poco meno di 5 euro al mese versati al Comune, la Fidal impone regole restrittive ed onerose a chi utilizza l'impianto - come la "Nea Rugby Ostia" – per decine e decine di migliaia di euro, impedendogli di fatto di svolgere la propria attività. A chi giova tutto ciò?Inoltre, nonostante l’obbligo contrattuale della manutenzione del verde spetti alla Fidal, il Comune ha pubblicato un bando, quindi con soldi pubblici, per la cura del verde per questo impianto. Cosa potrebbe pensare la Corte dei Conti?
In tutta Roma sono circa 75 gli impianti che hanno la concessione scaduta da anni, 30 da quando c’è l’amministrazione Raggi e ben 15 da quando è stato approvato il nuovo Regolamento. - continua Bozzi - Una ventina di questi risultano abbandonati, se utilizzati al meglio darebbero risorse e servizi al Comune e ai romani la possibilità di fare sport. E allora perché non si interviene partendo dalle concessioni scadute da più tempo? Quali sono i criteri utilizzati?
Affronteremo la questione caso per caso, partendo da Ostia, quello che accade e quali sono le tante zone d'ombra che andrebbero chiarite. Peer gli interessati Aapuntamento Venerdì 5 luglio alle ore 11.30 presso il "Bar Sisto" in piazza Anco Marzo ad Ostia. Sarà presente Svetlana Celli, Vice Pres. Commissione capitolina Sport"