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Roma Appio Latino, irruzione dei Carabinieri in una casa a luci rosse, arrestata cinese per sfruttamento della prostituzione

La casa d'appuntamento era pubblicizzata come luogo di incontri anche su internet e gli annunci ospitavano anche le recensioni dei clienti. I Carabinieri hanno fermato una 60enne cinese ritenuta il gestore dell'attività. Per la donna il Tribunale ha disposto il divieto di dimora a Roma

printDi :: 28 ottobre 2025 17:09
Carabinieri nella casa a luci rosse arresto sfruttamento prostituzione

Carabinieri nella casa a luci rosse arresto sfruttamento prostituzione

(AGR) I Carabinieri della Stazione di Roma Tuscolana hanno arrestato, in flagranza di reato, una 60enne di origini cinesi, gravemente indiziata del reato di sfruttamento della prostituzione.
Nel corso di un servizio di pattuglia nel quartiere Appio Latino, i militari hanno notato due uomini uscire da un appartamento, già segnalato come luogo di incontri a sfondo sessuale, pubblicizzato anche su diversi siti di incontri online, con tanto di recensioni da parte dei clienti. Ascoltati dai militari, i due hanno riferito di aver pagato una somma di denaro in cambio di prestazioni sessuali consumati con una donna all’interno dell’appartamento.

I Carabinieri, a quel punto, sono entrati nell’abitazione e hanno trovato la 60enne, ritenuta il gestore delle attività, insieme ad altre due donne connazionali, sorprese in procinto di consumare rapporti sessuali con altri due clienti.

 
Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti 570 euro in contanti e vario materiale riconducibile all’attività di prostituzione.L’arresto della donna è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lei il divieto di dimora nel comune di Roma. Il locale, invece, è stato sottoposto a sequestro preventivo.

Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagata deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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