Ostia, spiagge libere a colori...

Cambiare i nomi per non cambiare altro significa accettare supinamente ciò che a parole si è detto di voler combattere, soprattutto in campagna elettorale. E fa sorridere il richiamo alla norma etica inserita nell'ordinanza balneare estiva. Fa sorridere perchè, seppur sia lodevole l'impegno etico contenuto nella norma, quell'ordinanza non è rispettata da quasi tutti i concessionari balneari, addirittura violando prescrizioni che potrebbero determinare l'immediata revoca della concessione che ricordiamo essere un atto "discrezionale" dell'ente concedente e cioè di chi Amministra il mare e le spiagge. Questa Amministrazione invece di agire in questo senso utilizza il termine "cambiamento" per dare un altro nome alle spiagge, una nota di "colore". E fa sorridere - continua Possanzini - la frase della Presidente che ci racconta come "…molti stabilimenti balneari abbiano aderito all'appello", in riferimento alla norma etica spiagge plastic free. Siamo disposti ad accompagnare la Presidente Di Pillo in un "tour etico" all'interno delle concessioni balneari per vedere insieme chi rispetta l'Ordinanza balneare e le leggi vigenti”.