Ostia, l'omaggio al Patrono Sant'Agostino

E proprio Ostia… ha avuto il grande privilegio di ospitare Aurelio Agostino, di ritorno dal suo viaggio in Africa nel 388 d.C., nei luoghi che oggi corrispondono alla foce del Tevere nei pressi dell’area degli scavi di Ostia Antica. Qui attraversò il momento forse più significativo della sua vita assieme alla madre S. Monica, che assistette fino alla morte, l'estasi mistica. Del valore di questa particolare circostanza si ebbe occasione di riflettere e valutare nel marzo del 2003 quando, insediandosi nella sede cardinalizia di Ostia Antica, S.E. Rev.ma Cardinale Joseph Ratzinger, successivamente eletto Papa Benedetto XVI, lo stesso sottolineò il significato della esperienza del santo e Dottore della Chiesa anche in relazione alla riscoperta della identità culturale e religiosa del litorale romano.
Sant'Agostino nacque a Tagaste nella Numidia, l'attuale Tunisia, il 13 novembre del 354 e, dopo una gioventù segnata dall’irrequietezza, si convertì al cristianesimo a Milano, dove fu battezzato dal vescovo di Milano Ambrogio. Ritornato in Africa, condusse una vita ascetica e fu nominato vescovo di Ippona. Durante il suo ministero scrisse numerosi testi attraverso i quali contribuì alla ricerca della spiegazione della fede contro gli errori dottrinali del suo tempo. Agostino morì durante l’assedio di Ippona da parte dei Vandali. E' considerato uno dei quattro Dottori della chiesa di Roma. Le sue opere più famose sono: Le Confessioni, I Soliloqui e il Commento alla prima lettera di San Giovanni.
Nelle "Confessioni" di Sant'Agostino il filosofo Vescovo di Ippona e Dottore della Chiesa ha attribuito a Ostia tiberina il luogo dell'estasi mistica in una della 'case giardino' che ospitava Santa Monica e Sant'Agostino tra un viaggio e l'altro. Il luogo esatto non è stato ancora individuato da storici e archeologi ma la descrizione del santo lo circoscrive all'interno degli odierni scavi di Ostia Antica.

