Civica e Popolare, parla il Ministro Beatrice Lorenzin

Primo punto: la questione delle promesse irrealizzabili…..
“Io non ho promesse roboanti –ha precisato la Lorenzin-. L’asilo nido gratis non è una promessa, è una cosa che si può fare, costa 1 miliardo e 600mila, che nell’ambito delle spese del welfare è praticamente nulla. E’ una scelta che crea lavoro, favorisce la natalità e aumenta il pil. A questo ovviamente vanno aggiunte le misure già varate dal governo uscente col bonus bebè, che ho fatto io….”.
Chi sarà…il futuro premier?
“Questa è una decisione che attiene all’azionista principale della coalizione che è il Pd. In questo caso credo che si sia preferito preservare un ruolo super partes. Comunque la coalizione, compresa Civica e Popolare, è l’espressione del governo di cui faccio parte. Votare Civica e Popolare significa votare per il governo Gentiloni. Per quanto mi riguarda….Lo prendo come un buon auspicio. Dopo aver gestito la Salute in Italia non mi spaventerebbe” ha scherzato il ministro Lorenzin.
Il nodo delle elezioni regionali
“Liberi e Uguali ha fatto un’alleanza con Zingaretti ma non con Gori, segnando una volontà di discontinuità rispetto alla coalizione di governo –ha affermato Lorenzin-. La volontà di LeU è quello di uno spostamento a sinistra-sinistra del governo della regione Lazio. Mi dispiace per i cittadini del Lazio perché un dibattito sui temi della sanità e del lavoro sarebbe stato più utile rispetto a un dibattito su quello che accadrà il 5 marzo”.
Ed infine, la chiusura dell’intervista su Ostia…dove esce fuori tutto lo spirito autonomista del ministro dopo il sostegno alle recenti elezioni per il X Municipio assicurato alla lista ORA.
“ E’ un territorio eterogeneo dal punto di vista economico, sociale e culturale. L'attuale rappresentazione è stata un disastro. Perché c’è un tema vero di criminalità, pensiamo all’arresto di Spada, ma tutto intorno c’è un tessuto commerciale, c’è il mare di Roma. C’è stato un vero e proprio abbandono da parte dello Stato. Se si vuole veramente far ripartire Roma bisogna partire da Ostia, che può essere il vero simbolo della rinascita di Roma. Si riparte da una periferia che in realtà è un centro. Purtroppo negli ultimi anni questo abbandono ha fagocitato l’area del litorale dove si è insediata la criminalità”.