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Centrodestra, le ragioni dell'astensionismo, la latitanza della politica

La stagione in cui la coalizione ha raggiunto il successo in quindici regioni su venti sembra terminata. La destra, anche se la somma aritmetica delle sigle supera nei sondaggi qualunque ipotesi alternativa, di centrosinistra e non, mostra il fiato corto in vista delle prossime elezioni politiche.

printDi :: 20 marzo 2022 20:32
Centrodestra, le ragioni dell'astensionismo, la latitanza della politica

(AGR) di Ruggero Cametti

Francesco Storace, in un accorato editoriale , scrive che il centrodestra e’ una non coalizione. In effetti dopo la vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica i maggiori partiti collocati a destra non si sono piu’ sentiti. Tali partiti, che portano tutti nel simbolo il cognome del rispettivo leader, sembrano intenti alle ripicche di turno per scaramucce parlamentari, dispetti di qualcuno contro..... qualcun altro. Gli elettori, cui si riversa quotidianamente la retorica del centrodestra, non capiscono e si rifugiano nell’astensionismo.

 
La stagione in cui la coalizione ha assommato il successo in quindici regioni su venti sembra terminata. La destra, ad onta del fatto che la somma aritmetica delle sigle superi nei sondaggi qualunque ipotesi alternativa, di centrosinistra e non, mostra il fiato corto in vista di altri appuntamenti, comprese le prossime elezioni politiche.

Il problema principale sta nella latitanza della politica, quella vera. La vera politica, infatti, e’ fatta di strategie, lucidita’, dirigenze valide, dotate di capacita’ di rappresentanza riconosciute. Il dirigente valido non sta ad ogni momento a pretendere che altri dicano o facciano quello che vuole lui; ma deve avere la capacita’ di rappresentare, deve far comprendere le ragioni degli altri e, appunto, rappresentarle. Il confronto con la base deve essere quotidiano, diuturno, territoriale e non presente solo sugli organi mediatici. L’occhio quotidiano ai sondaggi non puo’ sostituire la consultazione frequente con l’elettorato sempre piu’ perplesso e disilluso.

Il sondaggio rappresenta la posizione di tendenza del momento in cui l’intervistato si esprime ma non puo’ sostituire il voto effettivo che premia la coerenza delle posizioni e la produttivita’ positiva di una politica. L’elettore spesso da’ un voto che non e’ di pura testimonianza e che risponde alla domanda: Quanto….. conti?

NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali.

Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Da oggi collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)

nella foto la campagna elettorale del centrodestra alle ultime comunali di Roma: Michetti, Matone, Picca e Salvini

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