Ostia, le "martoriate" spiagge libere
SIX Municipio presenta esposto alla Corte dei Conti: spendiamo soldi pubblici per raccogliere la sabbia volata via dalle spiagge, diventata un rifiuto speciale e deve essere trattata come tale, ma non spendiamo mezzo centesimo per evitare che accada


aiuole lungomare ponente
(AGR) "Drammatica la condizione in cui versa il litorale di Ponente - afferma Marco Possanzini SI X Municipio - dove la maggioranza M5S continua a promettere miracoli senza assumersi la responsabilità di quanto “fatto” fino ad ora. Ci hanno raccontato a parole mega progetti di rilancio e riqualificazione per il litorale di ponente, restyling e quant'altro. Il risultato è ampiamente misurabile e si traduce in aiuole dismesse, siepi di pitosforo completamente essiccate, palme vistosamente ripiegate sul fusto ed in profonda sofferenza.
Strano perché il nuovo impianto di annaffiamento, celebrato come una delle opere di irrigazione più avanzate ed efficienti del secolo, molto probabilmente si è guastato addirittura prima di entrare in esercizio nonostante qualcuno lo abbia anche dovuto collaudare. Sulle siepi e le palme rinsecchite pare ci sia un contratto di assicurazione di cui sappiamo poco o nulla e quindi la nuova piantumazione dovrebbe essere a costo zero, ma sull’impianto di innaffiamento?
Ricapitolando, spendiamo soldi pubblici per raccogliere la sabbia volata via dalle spiagge, quelle poche spiagge libere rimaste per altro, spendiamo soldi pubblici per trattare questa sabbia che, una volta contaminata con residui di oli, asfalto ecc.. è diventata un rifiuto speciale e deve essere trattata come tale, spendiamo risorse pubbliche ad ogni perturbazione perchè appena viene tolto il cumulo di sabbia formatosi se ne riforma immediatamente un altro da rimuovere, ma non spendiamo mezzo centesimo per evitare che la sabbia voli via dalle spiagge programmando l’installazione di barriere in fibra naturale anti dispersione. Per questi motivi abbiamo aggiornato l’esposto presentato alla Corte dei Conti perché qualcuno prima o poi dovrà rispondere sull’utilizzo, quanto meno discutibile, delle risorse pubbliche".