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Ostia, condanne confermate al clan Spada

La Cassazione ha confermato il verdetto di secondo grado, riconoscendo la sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso. Il prossimo 20 ottobre nel giorno del suo compleanno sarà chiamata a testimoniare contro Armando Spada.Associazone Antimafia #Noi: anche u

printDi :: 31 marzo 2020 15:13
conferenza antimafia associazione #noi

conferenza antimafia associazione #noi

(AGR)  Condanne definitive per un totale di oltre 50 anni di reclusione ai 7 esponenti del clan Spada. La Cassazione, infatti, ha rigettato i ricorsi degli imputati e confermato la sentenza emessa il 21 dicembre 2018 dalla Corte d'appello di Roma. I giudici hanno quindi condiviso il verdetto di secondo grado che aveva inflitto 13 anni e 8 mesi di carcere a Massimiliano Spada, 5 anni a Ottavio Spada, 6 anni e 4 mesi a Davide Cirillo, 6 anni e 4 mesi a Mirko Miserino, 7 anni e 4 mesi a Maria Dora Spada, 11 anni a Massimo Massimiani e 6 anni e mezzo a Manuel Granato, ritenendo sussistente anche l'aggravante del metodo mafioso. Il processo riguardava il racket delle case popolari.

L’inchiesta, come si ricorderà, nasceva dallo scontro per il controllo del territorio di Ostia tra il clan in ascesa degli Spada e lo schieramento legato al gruppo familiare Cardoni/Galleoni, meglio conosciuti come “Baficchio”. Tutto è iniziato dalla gambizzazione di Massimo Cardoni, cugino di Giovanni Galleoni, esponente del gruppo criminale "Baficchio", avvenuto nell'ottobre del 2015. A questo sono seguiti una serie di episodi estorsivi che hanno visto alcuni degli imputati tentare, e impossessarsi, di case popolari occupate nella zona di Ostia Ponente, attraverso una serie di minacce e intimidazioni. Grande soddisfazione per l'esito della sentenza è stata espressa dall'avvocato Giulio Vasaturo, legale di LIBERA: “La Cassazione – ha detto - ha riconosciuto la piena attendibilità dei collaboratori di giustizia che hanno infranto il muro di omertà che grava sulla realtà di Ostia. Questa importante decisione della Suprema Corte è destinata ad incidere anche sugli altri processi di mafia in corso contro il clan Spada”. E proprio il prossimo compleanno di Federica Angeli, la giornalista di Ostia sotto scorta che ha avuto il coraggio e la determinazione di denunciare gli Spada ed i loro affari criminali, è fissata l'udienza in cui sarà chiamata a testimoniare contro Armando Spada, per i fatti avvenuti nel 2013, quando, nel corso di una sua inchiesta, fu sequestrata e minacciata di morte.

 
 “Apprendiamo con grande soddisfazione,- riceviamo una nota dell’associazione Antimafia #Noi -  della conferma della sentenza del dicembre 2018, da parte della seconda sezione penale della Cassazione. Un totale di oltre 50 anni, per i membri del clan Spada, e, a tutti, è stato riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso. Quando Federica Angeli, il nostro presidente onorario, e grande amica, scrisse, per la prima volta, di mafia, fu attaccata duramente e, per questa sua lotta, ha perso la libertà. Aveva ragione lei…. Noi lo abbiamo sempre saputo. La nostra associazione nasce in difesa di questa lotta, e, con lei, festeggiamo una vittoria che è di tutto il territorio lidense. Oggi, più di ieri,esprimo, a nome di #Noi, di cui sono orgoglioso presidente, il sostegno alla nostra Federica, perché ci siamo stati, ci siamo e ci saremo sempre.”Ha dichiarato Dino Cassone, presidente dell'associazione antimafia #Noi.

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