MONTE PORZIO – Festival delle Ville Tuscolane 2003

L’introduzione degli attori allo spettacolo è stata molto apprezzata, con i dotti riferimenti al mondo del 500 e 600, tra l’altro l’origine del nome della Villa, dedicata al papa Gregorio 13° che aveva un drago nello stemma, da cui Mondragone. Qui fu emanata dallo stesso papa la bolla per la modifica del calendario Giuliano.
Furono annullati 10 giorni per recuperare le inesattezze, dovute al mancato conteggio degli anni bisestili. Gli spettatori sono stati poi introdotti nel giardino segreto, dove in tempi successivi sono state riattivate, metaforicamente, le statue parlanti del passato, madama Lucrezia, Pasquino, Marco Porcio Catone.
Le statue hanno ripreso a declamare i versi caustici contro il potere dei potenti, che fecero il successo della vicenda. Hanno rappresentato la stampa alternativa dell’epoca, hanno dichiarato gli attori, con grave rischio di punizioni e anche di morte. Malgrado ciò il bisogno di irridere i potenti non è mai venuto meno. Le statue parlanti si alternavano nella recitazione, richiamate a vita dai riflettori e da un meccanismo alla base delle stesse. Gli spettatori hanno a lungo applaudito le citazioni caustiche delle Statue, che declamavano su indicazione dei presenti, poesie del Belli, Trilussa e del repertorio romanesco sull’argomento.
Alla fine della performance gli spettatori sono stati invitati a gustare lo splendido panorama della pianura romana notturna, con le luci della città eterna, di certo ben diverso da quello che poteva vedere Catone ai suoi tempi.Presenti allo spettacolo il vice sindaco di Monte Porzio, Piero Giusberti, e il consigliere delegato alla cultura Renato Santia Tutti bravi e giustamente applauditi gli attori della Compagnia Teatrale Il Gruppo.
Nicola Pacini