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Malattie cardiovascolari, dalla fase acuta alla prevenzione

print04 ottobre 2011 15:27
malattie Cardiovascolari

malattie Cardiovascolari

(AGR) Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nell’U.E. e di infermità di lungo periodo. Un vero killer, da combattere con strategie mirate di prevenzione, per correggere comportamenti e condizioni patologiche che possono aggravare queste malattie.

Questi i temi trattati nel convegno Malattie Cardiovascolari: Dalla fase acuta alla prevenzione, l’accesso alle terapie nell’era del risanamento che si svolgerà oggi a Roma alla Camera dei Deputati – Palazzo Marini – Sala delle Colonne, via Poli, 19, dalle 8,30 alle 14.

Un incontro ad alto livello in cui si farà il punto su aspetti legislativi, socio economici, sull’accesso alle cure in base al nuovo piano sanitario nazionale, sui nuovi farmaci, sulle sindromi acute coronariche, su costi ed efficacia delle nuove terapie. Saranno presenti esperti, docenti, medici e specialisti.“Si tratta di patologie in aumento - precisa Claudio Giustozzi, Segretario Nazionaledell’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori” (www.dossetti.it)- che bisogna affrontare con strategie mirate anche in considerazione della necessità di razionalizzazione della spesae di riorganizzazione delle strutture sanitarie. Il Nuovo Piano Nazionale sul contenimento delle liste d'attesa per il triennio 2010-2012 ha stabilito l’obbligo per le Regioni ad avviare dei percorsi di accesso preferenziali (PDT ovvero percorsi diagnostico terapeutici) per 2 aree mediche: l'area cardiovascolare e quella oncologica”. Ma la realtà è molto problematica. “Ci sono molte differenze a seconda della regione in cui vivono i pazienti cardiologici- aggiunge Claudio Giustozzi - non c’è solo una discrepanza tra nord e sud, ma anche in aree diverse della stessa macroregione”.Nel Convegno si parlerà della terapia dell'infarto miocardico acuto, della condivisione di protocolli standard per il dolore toracicoe dell'esigenza di costruire una rete cardiologica regionale che consenta di evitare un prolungamento eccessivo dei tempi d'intervento."Tale organizzazione - spiega Claudio Giustozzi - garantirebbe a tutti i pazienti la terapia ottimale e l'assistenza migliore qualunque sia l'area di provenienza del paziente".Da segnalare, negli ultimi anni, l’aumento delle malattie cardiovascolari nelledonne, legato al peggioramento dello stile di vita e al fumo. “In Italia - spiega la dottoressa Cinzia Cianfrocca dell’A.C.O San Filippo Neri di Roma - ogni anno queste patologie causano il decesso di 120 mila donne, le quali non sono immuni dalla cardiopatia ischemica, al contrario, sono colpite più tardivamente ma presentano una prognosi più severa degli uomini”.

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