La regione Lazio approva il risanamento della qualità dell’aria
(AGR) “Con l’approvazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria, la Regione Lazio si dota per la prima volta di uno strumento fondamentale per lotta contro l’inquinamento atmosferico, grazie ad un lavoro che dal 2006 ad oggi non ha conosciuto pause sviluppandosi grazie ai monitoraggi, alle analisi tecniche, all’individuazioni delle strategie e ad una intensa attività di concertazione che ha coinvolto i comuni e le associazioni. Si tratta di un piano triennale di programmazione, coordinamento e controllo delle politiche per la gestione della qualità dell’aria finalizzate al rispetto dell’obiettivo prioritario di protezione della salute dei cittadini e di tutela dell’equilibrio degli ecosistemi”.Lo afferma Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, a margine dell’approvazione da parte dell’Aula della Pisana del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria.
“L’inquinamento atmosferico, attraverso l’elevata concentrazione nell’aria di Polveri sottili (Pm10) e il biossido di azoto (NO2)- dichiara Zaratti - costituisce oggi uno dei più gravi allarmi ambientali e sanitari anche nella nostra Regione, soprattutto Roma e il frusinate.Attraverso l’adozione di misure strutturali ed emergenziali di riduzione dei livelli di inquinamento, il Piano interviene con misure che intendono garantire la riduzione dell’inquinamento entro i valori consentiti”.
“Nello specifico - spiega Zaratti - il Piano individua tre aree in base ai diversi livelli di inquinamento nelle quali si interviene con azioni differenziate. La zona A (Roma e Frosinone) è quella di maggiore criticità sia per l’entità dei superamenti dei valori consentiti sia per la quantità di popolazione esposta. Qui sono previste misure di riduzione drastica dei livelli di inquinamento (domeniche ecologiche, targhe alterne, parcheggi di scambio, ottimizzazione del trasporto merci), misure rigorose che però attraverso la programmazione degli interventi ridurranno anche i disagi ai cittadini. Sia nella zona A che nella zona B (che comprende oltre ai capoluoghi provinciali anche altri comuni soprattutto inprovincia di Roma, Frosinone e Latina) dove si riscontrano superamentio alto rischio di superamento dei limiti, si prevedono interventi di miglioramento dell’aria attraverso limitazioni della circolazioni, ammodernamentoe potenziamento flotte servizio pubblico, adozioni piani traffico e traffico merci. Per la zona C (comuni con minore criticità, tutta la regione) si prevedono misure di mantenimento della qualità dell’aria, soprattutto attraverso la riduzione delle emissioni di impianti di combustione ad uso civile e industriale e controllo emissioni veicoli.”
“L’approvazione del Piano - conclude Zaratti - è dunque una risposta concreta all’esigenza primaria di difesa della salute dei cittadini, che utilizza ogni misura e strategia possibile ed efficace allo scopo. L’obbligatorietà da parte degli enti locali di rispettare le norme e quindi le misure e le azioni del Piano, nasce dal fatto che la normativa nazionale stabilisce che le regioni predispongano e adottino i piani per il risanamento della qualità dell’aria e quindi l’approvazione finale del Consiglio regionale dà veste normativa al piano stesso e vincola le altre amministrazioni a rispettarne le disposizioni. Le risorse individuate per la realizzazione degli interventi sono ingenti. La stessa adozione del Piano permetterà l’accesso ad altre importanti risorse comunitarie e nazionali. Inoltre il Piano permette di evitare le due procedure di infrazione che la Commissione Europea ha avviato nei confronti dello Stato italiano, per mancato rispetto nei tempi previsti degli standard della qualità dell’aria europei, per l’inquinante PM10, in diverse zone nazionali tra le quali Roma e Frosinone”.