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Catania, false certificazioni per pensioni ed indennità

Nei confronti dei medici generici e specialisti le indagini erano partite dall’ottobre 2018 ricostruendo che avevano organizzato un sistema per far conseguire,con certificazioni false e amplificando le patologie, indennità accompagnamento e pensioni di invali

printDi :: 22 maggio 2020 23:11
Catania, pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento con false certificazioni

Catania, pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento con false certificazioni

(AGR) Truffa, falsità ideologica commessa in qualità di pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale, sono queste le accuse per sei medici avanzate dalla Procura di Catania ed inerenti il riconoscimento di indennità di accompagnamento  o pensioni di invalidità per false patologie.Due medici sono finiti in carcere, tre sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre ad uno è stata revocata la possibilità di esercitare e l’esclusione dell’albo.L'operazione è stata condotta dai Carabinieri.

Nei confronti dei medici generici e specialisti dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e strutture sanitarie convenzionate le indagini sono partite dall’ottobre 2018  al gennaio 2020, ed è stato ricostruito che avevano messo in piedi un articolato sistema diretto a far conseguire ai loro assistiti, generando certificazioni false e amplificando la portata di talune patologie, le indennità di accompagnamento e/o pensioni di invalidità, nonché tutti i conseguenti benefici previsti dalla L. 104/92 a favore di soggetti che, diversamente, non ne avrebbero avuto diritto.

 
Le indagini sono state avviate anche grazie alla collaborazione di dirigenti dell’INPS di Catania, che hanno evidenziato come i sanitari coinvolti, nel seguire  sin dall’inizio le pratiche di numerosissimi assistiti, finalizzate al riconoscimento  di particolari e gravi patologie da parte delle Commissioni Mediche, sia dell’ASP che dell’INPS di Catania, si avvalevano di una fitta rete di colleghi specialisti (cardiologi, fisiatri, psichiatri e neurologi alcuni di questi dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania) che, in cambio di somme di denaro compilavano certificazioni mediche false, necessarie a fare risaltare patologie inesistenti o, comunque, difformi rispetto alla reale gravità. Inoltre,  gli assistiti venivano indottrinati dai predetti medici affinché in sede di valutazione innanzi le competenti Commissioni mediche accentuassero, le loro patologie e, in particolare, quelle concernenti le capacità cognitive e di deambulazione, anche utilizzando, presìdi sanitari (pannoloni, sedie a rotelle, stampelle, ecc…) al fine di palesare oltremodo la gravità della patologia in esame così, di fatto, inducendo in errore, in prima istanza la Commissione medica dell’ASP di Catania e, in sede di revisione, la Commissione Sanitaria dell’INPS di Catania.

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