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Shakespeare in salsa napoletana

print16 novembre 2015 21:42
(AGR) (Agr) Un sogno felliniano, una commedia seicentesca, una rivisitazione azzardata. Ecco arrivare a Roma al teatro Parioli “Sogno di una notte di mezza estate” una delle prime rappresentazioni, certamente una delle più popolari, scritte da William Shakespeare. La regia è di Claudio Di Palma mentre in scena vanno due grandi della commedia napoletana: Lello Arena e Isa Danieli, (rispettivamente Oberon, re degli elfi e la moglie Titania). Quello che risalta è il doppio filo intrecciato tra quel senso onirico (un po' felliniano appunto) e quella simbolica umanità pasoliniana dei burattini, che proietta un “Sogno di una notte di mezza estate” alquanto rivisitato e sorprendente, in una dimensione del tutto spirituale. Perché è sempre e solo l’Anima e i suoi sentimenti, che trascina l’opera omnia shakespeariana, compresa questa tra le più leggere e brevi. La trama è cosa antica, come l’Amore (“che appare nuovo ma sempre antico è“) questo sentimento universale e per questo il più indagato e rappresentato in scena dei sentimenti umani, suoi derivati, fin dai tempi dei classici greci, tempi a cui questa commedia molto si ispira. Con stratagemmi, magie, schermaglie e capricci, la commedia procede tra un napoletano irriverente ed un inglese italianizzato, citazioni dal testo originale come “la curiosità partorisce la scienza” o ancora “ciò che è dato è tolto e ciò che è tolto è ridato”, appositamente pronunciati a mo’ di bacio perugina. In fondo quello che mette a segno l’autore non è la poesia delle parole, che solo un' interpretazione classica del testo shakespeariano potrebbe far cogliere, bensì la poesia celata dietro eterni sentimenti che soggiogano la morte sopravvivendole, quali l’Amore puro e gli animi sinceri. Per informazioni: http://www.teatropariolipeppinodefilippo.it/stagione-2015-2016/sogno-di-una-notte-di-mezza-estate

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