Via libera al Centro commerciale di Dragoncello?
13 gennaio 2010 10:55
“La riunione di oggi – ha detto Bordoni - è servita per fare il punto della situazione su un progetto che è stato approvato e definito dalla precedente amministrazione Comunale. Il nostro obiettivo è garantire il corretto svolgimento dei lavori coniugando recupero urbano e sostegno al commercio, che costituisce un elemento di assoluto valore per l’economia del territorio. Per questo motivo insieme ai rappresentanti dei commercianti abbiamo deciso di convocare a breve un nuovo incontro per vigilare sull’iter del progetto. Vogliamo assicurare che l’impatto sulla viabilità della zona non sia troppo gravoso per i residenti e fare in modo che nel piano di organizzazione definitiva della struttura siano coinvolte le attività commerciali locali”.
“L’Assessore Bordoni, nell’incontro che abbiamo avuto in Campidoglio ci ha rassicurato che ci sarà da parte del Comune un’opera di monitoraggio e supervisione per quanto riguarda le procedure burocratiche per la realizzazione della nuova struttura commerciale di Dragoncello, ma tuttavia è impossibile bloccare un iter avviato dal 2003”. E’ quanto dichiara Luca Capobianco, presidente dell’ Ascom di Ostia – Confcommercio Roma.
“Siamo convinti - avverte il presidente dell’ Ascom di Ostia – che il commercio di vicinato sarà fortemente penalizzato sia in termini di giro d’affari che subirà senz’altro una forte riduzione, sia in termini di posti di lavoro che verranno tagliati. Chi pensa a quanti ne verranno creati con il nuovo Centro commerciale non pensa infatti a quanti ne verranno persi se molte attività di Ostia e Acilia, le due zone più penalizzate,saranno costrette a chiudere”.
“Non sarà neppure possibile - aggiunge Capobianco - come alcune associazioni di residenti hanno proposto senza conoscere bene la realtà delle nostre imprese, spostare le attività all’interno del centro commerciale dove i prezzi degli affitti sono alle stelle, dove è prevista la gestione del ramo d’azienda, normalmente ad un tempo medio di cinque anni, e dove dunque il commerciante non sarebbe proprietario dell’attività ma unicamente un gestore. Per questi motivi tra l’altro il piccolo operatore commerciale ubicato nel grande centro si troverebbe costretto ad aumentare i prezzi di vendita al pubblico per non rischiare il tracollo”.
“Un altro aspetto deleterio – nota Capobianco - è che saranno penalizzati tutti i proprietari degli immobili commerciali su strada che saranno costretti a chiudere, con conseguente aumento del numero dei locali sfitti. Per questo- afferma Capobianco - siamo determinati a non arrenderci e a portare avanti la nostra battaglia anche arrivando a manifestare, se necessario, contro le amministrazioni competenti che in passato hanno dato il loro placet al verificarsi di questa situazione, che si rivelerà quanto prima in tutta la sua pericolosità”.
“Chiedo infine all’attuale amministrazione municipale – conclude Capobianco – che finora non è stata coinvolta, di intervenire politicamente e di mettersi a disposizione per vagliare insieme eventuali opportunità politico amministrative volte al blocco di questo progetto”.
