Elezioni usa, la Coldiretti esulta: ora tagliare mezzo miliardo di euro di dazi sull'agroalimentare made in Italy
Un anno fa, evidenzia l’associazione degli agricoltori, l’amministrazione Trump varava tariffe aggiuntive del 25% su una lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea


(AGR) Incredibile ma vero: anche Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone e altri prodotti italiani esultano per l’elezione di Biden come nuovo presidente americano e per il vento di cambiamento promesso da lui in campagna elettorale. Come ricordato dalla Coldiretti infatti poco più di un anno fa, era il 18 ottobre 2019, l’amministrazione statunitense aveva deciso di applicare una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea. Tutto questo in un contesto di ritorsioni commerciali avviate da una disputa scoppiata nel settore aereonautico che coinvolgeva l’americana Boeing e l’europea Airbus. Nella questione era intervenuto anche il Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio) che però per non scontentare gli uni e gli altri sentenziò giusta la decisione prima degli Usa e poi dell’Unione Europea di applicare dazi.

Ora, con il cambio di rotta Usa e l’insediamento di Joe Biden, come afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini «ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello». Gli Stati Uniti, evidenzia il sito della Coldiretti «sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori, per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 3,8% nei primi otto mesi del 2020». Per questo, anche in un momento drammatico per gli effetti della pandemia, conclude Prandini «occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati».