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Subacquea, in arrivo la prima legge nazionale, in evidenza: sicurezza, tutela ambientale e turismo del mare

Riconosciuta con il Disegno di Legge n. 1624, approvato dal Senato, l’immersione ricreativa come attività ecosostenibile e culturale, definendo principi per la sicurezza dei subacquei, la tutela dell’ambiente marino e lacustre, la formazione degli operatori e standard tecnici uniformi.

printDi :: 29 ottobre 2025 11:57
Subacquea, in arrivo la prima legge nazionale, in evidenza: sicurezza, tutela ambientale e turismo del mare

(AGR) Il DDL 1624 riconosce per la prima volta l’immersione ricreativa come attività ecosostenibile e culturale, definendo principi per la sicurezza dei subacquei, la tutela dell’ambiente marino e lacustre, la formazione degli operatori e standard tecnici uniformi. Francesca Zambonin (ScubaLex): «Colmato un vuoto normativo atteso da anni»

Per la prima volta, in Italia, l’attività subacquea sta per entrare nel quadro legislativo nazionale come risorsa ambientale, culturale e turistica da valorizzare e tutelare. È il senso del Disegno di Legge n. 1624, approvato dal Senato e ora all’esame della Commissione della Camera dei Deputati, che introduce una disciplina organica per le immersioni professionali e ricreative e per le attività dei diving center.

 
Si tratta di un provvedimento atteso da anni dal comparto. «È un passaggio storico -spiega l’avvocato Francesca Zambonin, fondatrice dello Studio Legale Zambonin e del brand ScubaLex, che da oltre vent’anni si occupa di diritto della subacquea e che è operativo nella consulenza legale per diving center, istruttori e operatori del settore-. Per la prima volta lo Stato riconosce la dimensione ricreativa dell’immersione come un’attività ecosostenibile e culturale, utile a diffondere la consapevolezza del valore del mare e del suo patrimonio naturale e archeologico. Il subacqueo diventa ambasciatore del mare, e questa è una conquista culturale oltre che normativa».

Un traguardo che arriva dopo decenni di frammentazione normativa e differenze territoriali che hanno reso difficile operare in modo uniforme. «Da troppo tempo mancava un riferimento certo -riprende Francesca Zambonin-. Una legge che definisce una cornice normativa per il settore della subacquea ricreativa e del turismo marino, un passo avanti decisivo per la sicurezza e la professionalità».

Il testo del DDL 1624 stabilisce i principi fondamentali per la sicurezza dei subacquei, la tutela dell’ambiente marino e lacustre e la valorizzazione turistica e culturale dei fondali italiani. Introduce inoltre criteri chiari per la formazione e la qualificazione professionale degli operatori, l’istituzione di registri ufficiali per diving center e imprese iperbariche, nonché obblighi di assicurazione e di standard tecnici omogenei sul territorio nazionale.

Una delle novità più attese è la nascita di una Agenzia nazionale per la sicurezza delle attività subacquee, organismo che avrà il compito di coordinare, vigilare e promuovere buone pratiche nel settore. «E tutto questo potrà garantire uniformità e maggiore trasparenza nella regolamentazione delle attività connesse al mondo marino», sottolinea l’avvocato Zambonin.

Il mondo della subacquea in Italia conta migliaia di operatori, centinaia di diving center e centinaia di migliaia di appassionati, con una forte ricaduta economica anche sul turismo costiero. «La subacquea ricreativa è un’eccellenza italiana spesso poco valorizzata, che unisce sport, ambiente e promozione del territorio -osserva Zambonin-. Regolare questo mondo significa tutelare chi vi lavora e chi si immerge per passione, ma anche dare riconoscimento a una filiera che genera valore economico e culturale. E, soprattutto, riconoscere la pluralità della subacquea: non solo attività sportiva o professionale, ma anche occasione di tutela, ricerca e conoscenza. È un riconoscimento alla cultura del mare e a chi ogni giorno lavora per diffonderla in modo responsabile».

Il Disegno di Legge 1624 rappresenta dunque una svolta di civiltà giuridica e culturale. L’Italia, con i suoi 8.000 chilometri di coste e un patrimonio sommerso unico al mondo, si prepara a dotarsi di uno strumento moderno per valorizzare in modo sostenibile il proprio mare.

«Una volta che la legge sarà approvata in via definitiva, la vera sfida -conclude Zambonin- sarà dare concretezza ai principi a cui si ispira coinvolgendo chi vive e conosce davvero il mare. È il momento di unire competenze giuridiche, tecniche e ambientali per costruire una subacquea più sicura, consapevole e capace di guardare al futuro. Si attende il testo definitivo per approfondire i punti di forza della legge ed eventuali criticità che potrà presentare».

foto archivio AGR

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Francesca-Zambonin Scuba Lex

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