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Bologna, militare ferito in servizio, la Corte d'Appello lo riconosce "vittima del dovere"

Il Ministero della Difesa è stato condannato a corrispondere al militare ferito un indennizzo di 60 mila euro. Il militare è stato ferito incidentalmente mentre un commilitone effettuva il controllo dell'arma, dalla quale partì un colpo che lo ferì all'addome.

printDi :: 22 settembre 2023 15:45
L'avvocato Ezio Bonanni

L'avvocato Ezio Bonanni

(AGR) La Corte di Appello di Bologna ha confermato la condanna del Ministero della Difesa e del Ministero dell’Interno a riconoscere al militare ferrarese R. Z., ferito da un colpo di moschetto sparato per sbaglio da un collega, vittima del dovere e a riconoscere tutti i benefici dovuti. Arruolato a soli 17 anni, l'uomo ha lavorato nella Marina Militare dal 1980 al 1983, il tragico evento avvenne nel ottobre del 1982 quando, durante l’attività di sorveglianza che svolgeva all’infrastruttura Maricommi Pagliari di La Spezia, importante deposito che forniva tutto l’arsenale militare e le unità navali della Marina Militare, un colpo d’arma da fuoco lo colpì all’inguine sinistro. “Avevo appena terminato il mio turno ed ero in attesa del cambio guardia” – racconta la vittima – “dopo di me doveva subentrare un altro sottufficiale con la sua squadra, ma prima si effettuava il controllo delle armi. Il commilitone, cioè il ragazzo di leva che era lì con me in quel momento, fece un gesto inconsulto nel controllare il fucile. Partì un colpo e mi ferì l’inguine. Mi sparò a 40 centimetri di distanza, a bruciapelo. Tutt’ora vedo il bossolo che viene espulso dall’otturatore, il fumo dalla canna. È qualcosa che ti lascia il segno per sempre”.

Inizialmente questa ferita fu considerata lieve ed il militare ottenne solamente il riconoscimento della causa di servizio, invece, purtroppo, nel 2015 si giunse alla diagnosi di sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS).

“È come se una scossa elettrica mi attraversasse il corpo tutti i giorni per 10-15 minuti – spiega Zaccaria, che lamenta - “il dolore mi ha accompagnato per tutta la vita e, purtroppo, soffrirò fino alla morte”.

Nel 2019 il militare decise così di fare domanda per il riconoscimento dello status di vittima del dovere, con la richiesta di tutte le prestazioni, purtroppo respinta e il fatto fu considerato prescritto. Per ottenere giustizia il militare ha quindi deciso di rivolgersi all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’Osservatorio Nazionale Amianto che nel 2021 ha ottenuto una prima vittoria con una sentenza nella quale il Tribunale di Ferrara aveva riconosciuto le ragioni della vittima, dichiarata vittima del dovere. Ora anche la Corte d’Appello di Bologna non solo conferma questo diritto, ma ribadisce che alla vittima spetta una speciale elargizione dal valore complessivo di €60.000, due assegni vitalizi, gli arretrati dal 2019, e due annualità di pensione.

“Un modo per restituire un po’ di giustizia a un uomo che ha lavorato per lo Stato e per la comunità e che proprio sul posto di lavoro ha contratto un’infermità che negli anni potrebbe aggravarsi ulteriormente” – ha commentato l’avvocato Bonanni.

L’Osservatorio Vittime del Dovere aiuta le vittime e coloro che hanno sacrificato la vita per gli altri a ottenere il riconoscimento dei diritti. Si può chiedere assistenza attraverso il sito ufficiale https://vittime-del-dovere.it/

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