Presa di Porta Pia, la festa dei bersaglieri

Sabato 22, al mattino, staffetta tra via Casal de’ Pazzi (un tempo sede del quartier generale del gen. Cadorna) e il Gianicolo, con sosta a Porta Pia. All’arrivo, accensione del tripode al monumento a Garibaldi, in contemporanea con il colpo di cannone di mezzogiorno. A seguire, fanfara davanti al monumento. Prevista la partecipazione del Sindaco. Nel pomeriggio, tra le 15.30 e le 17, concerti di fanfara in tre piazze (piazza di Spagna, piazza San Silvestro e Pantheon), ciascuno della durata di un’ora.
La sera alle 20.30, concerto-spettacolo sulla piazza del Campidoglio di carattere storico-rievocativo. Il concerto di due fanfare dell’Associazione nazionale Bersaglieri, quella di Roma e quella di Guidonia, verrà intervallato da quadri storici realizzati da figuranti nelle uniformi dei Garibaldini, Zuavi e Bersaglieri che ricorderanno rispettivamente la battaglia di Mentana del1869, quella della Cernia durante la campagna di Crimea, nella quale i Bersaglieri ebbero in dono dagliZuavi il Fez che ancora usano, e la presa di Porta Pia. Il poeta romanesco Renato Merlino reciterà alcune poesie che hanno per tema i Bersaglieri e la presa di Roma. All’evento, patrocinato da Roma Capitale e condotto da Angelo Blasetti, saranno presenti il sindaco, Gianni Alemanno e il consigliere delegato ai rapporti con le Forze Armate, Antonino Torre.Domenica 23, alle 11, sfilata dal Colosseo a piazza Venezia: circa duemila partecipanti in uniforme storica tra Bersaglieri a piedi e in bicicletta, Zuavi, Granatieri, Artiglieri, Carabinieri, Guardia di Finanza, volontarie infermiere della Croce Rossa, Cavalleggeri e Garibaldini. In conclusione la cerimonia all’Altare della Patria: onori al Milite Ignoto (da parte del Sindaco e del presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, accompagnati dal generale Antonino Torre) e fanfare su via dei Fori Imperiali.Roma – come ricorda la nota del generale Torre in appendice alla storia a fumetti sui fatti di Porta Pia – ha visto per la prima volta i bersaglieri il 29 aprile 1849, quando il sesto battaglione entrò in città da porta San Giovanni agli ordini di Luciano Manara. I “fanti piumati” combatterono a fianco dei rivoluzionari della Repubblica Romana e si distinsero per eroismo, capitanati dallo stesso Giuseppe Garibaldi, a Villa Pamphilj, al Vascello, al Casino dei Quattro Venti, a Villa Spada, a Porta San Pancrazio. Vent’anni di eclissi e poi Porta Pia. Da quel momento le sorti dei bersaglieri s’incrociano con quelle dell’Urbe: prima accasermati a palazzo Serristori (rione Borgo), poi dal 1873 a Trastevere, a San Francesco a Ripa (i bersaglieri a Ripa cari alla tradizione romana) nella caserma “Lamarmora”. E qui, in alcuni locali della storica sede trasteverina, opera oggi l’ANB (Associazione Nazionale Bersaglieri) che del corpo col cappello piumato, parte integrante e determinante della storia nazionale, tiene vive le memorie e promuove l’identità (Fonte comune di Roma).