Ostia, Casa della cultura, le associazioni presentano il piano
Si svolgerà venerdì prossimo 11 settembre alle ore 17 nell’Anfiteatro del Parco di via Pietro Rosa, l’assemblea pubblica per decidere il futuro della Casa della Cultura del Municipio X. Un passaggio decisivo verso la futura realizzazione


locandina evento
(AGR) Avrà luogo venerdì 11 settembre alle ore 17 nell’Anfiteatro del Parco di via Pietro Rosa, l’assemblea pubblica per decidere il futuro della Casa della Cultura del Municipio X.Si tratta di un progetto al quale l’Amministrazione tiene moltissimo, il fiore all’occhiello del programma della Giunta lidense. Lo scorso dicembre il Municipio è venuto in possesso della struttura di via Calenzana (zona Stella Polare) e dal quel momento è iniziato un iter amministrativo al quale ha dato notevole impulso la Consulta della Crescita Culturale.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a proporre le loro idee così da contribuire alla rinascita di un bene pubblico, quale è l’edificio per lungo tempo lasciato all’abbandono e al degrado. Un iter peraltro previsto lo scorso anno anche in sede di Commissione Scuola, Cultura e Politiche giovanili ed in seguito con delibera di Consiglio municipale
Ed a proposito di emergenza sanitaria e soltanto in via temporanea e solo ed esclusivamente nell’orario anti-meridiano, che alcuni locali saranno destinati ad attività didattiche, per andare incontro alle legittime esigenze degli Istituti scolastici che hanno l’impellente necessità di trovare spazi aggiuntivi a quelli esistenti, per garantire le misure di sicurezza anti-Covid. Tutto ciò non pregiudicherà il progetto e le iniziative in essere, che nel pomeriggio potranno essere regolarmente svolte, così come previsto.
“Nessuno di noi - prosegue Di Pillo - poteva prevedere che un virus avrebbe così improvvisamente sconvolto le nostre abitudini e i nostri schemi, la priorità è senza dubbio la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi e del personale scolastico e siamo fieri di aver trovato una ragionevole soluzione che va in questa direzione, senza dover rinunciare agli spazi che abbiamo destinato alle attività culturali”.