Orchestra ravvicinata del terzo tipo, musica, integrazione ed allegria
L'assessora capitolina Funari (servizi sociali): bisogna fare in modo ché cultura e sociale si parlino sempre di più e questo è un bel modello e un’esperienza che va sostenuta e replicata. In sostanza, un modello da esportare


(AGR) “Una questione di chimica, chimica” sono le note che concludono il concerto dell’ottava edizione dell’Orchestra ravvicinata del Terzo tipo tra gli applausi del pubblico che ha riempito l’auditorium di CasAcli. E se è davvero una questione di chimica bisogna dire che la formula è stata quella giusta: l’ensemble musicale, composta dai ragazzi della cooperativa Agorà e dai loro accompagnatori, guidati dagli insegnanti della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, ha eseguito con maestria una serie di pezzi riarrangiati dalle musiche di Eno, De Gregori, Piazzolla, Trovajoli e Shifrin solo per citarne alcuni. Federica Galletti ed Emanuela De Bellis hanno diretto percussioni e strumenti, con la voce di Chiara Capobianco, il Flauto e il sassofono di Stefano Ribeca, le tastiere di Checco Galtieri, il basso elettrico di Paolo Pecorelli, Clarinetto e Sassofono di Marco Conti, Chitarra elettrica di Maurizio Pizzardi, il pianoforte di Emanuele Bruno e la batteria di Giulio Maschio.
Il concerto, realizzato grazie al contributo grazie al contributo della Fondazione 8 per mille della Chiesa Valdese, al successivo contributo del Fondo di Beneficienza di Intesa San Paolo, è frutto di un lavoro di mesi svolto come residenza artistica nel Teatro di Villa Pamphilj.
“È stata davvero una giornata intensa e speciale, capace di restituirci molte emozioni. – ha dichiarato Paolo Pecorelli, coordinatore della Scuola - In particolare la gioia del nuovo gruppo di partecipanti al progetto e delle loro famiglie assieme alla commozione degli operatori sociosanitari e del pubblico presente in gran numero. Come per tutte le edizioni di questo progetto, dopo tanta programmazione, tanto lavoro e tanta soddisfazione, lo spegnersi delle luci sul palco si accompagna con una piccola dose di malinconia. Malinconia soprattutto dovuta all’incertezza sul futuro di un’esperienza esemplare che meriterebbe da parte delle Istituzioni un sostegno che garantisca un orizzonte temporale più ampio”.”
Provare dopo quasi 50 anni di lavoro sulla propria pelle queste emozioni e questa energia che ci siamo scambiati durante questo percorso e questo concerto non è cosa da poco e difficile da raccontare. – ha aggiunto Checco Gualtieri - Noi proponiamo all’Amministrazione di creare una orchestra integrata in ogni quartiere e di far partire finalmente la co-programmazione su questi temi”.
“Tanta intensità e tanta commozione, sia per il pubblico che per noi che eravamo sul palco, come accade ogni volta con i concerti dell’Orchestra Ravvicinata del Terzo Tipo. - ha voluto sottolineare Stefano Ribeca - Come al solito anche tante pacche sulle spalle da parte dei rappresentanti delle Istituzioni, che speriamo stavolta si traducano, finalmente, in un sostegno stabile a questo nostro progetto, un lavoro che ogni volta rinasce dalle proprie ceneri senza poter garantire quella continuità che è indispensabile nei servizi alla persona”.