"Istantanee" di Piera Caivano, tra storia e narrazione
Sono "Istantanee" piene di emotività, scritte in maniera delicata e poetica, intrise di dolcezza e amore, dove i ricordi e i racconti degli anziani fanno riflettere sulla condizione passata, sugli eventi tragici del ‘900 con descrizioni vivide, evocative e coinvolgenti che valorizzano i personaggi
Di E. B.: Redazione AGR :: 11 giugno 2025 14:30
Istatanee copertina libro
(AGR) di Anna Rizzello
Piera Caivano, una scrittrice che andrebbe premiata da ogni lettore perché elargisce una grande quantità di gioia con ogni sua poesia, con ogni sua favola, con le sue impressioni, le sue emozioni e i suoi sentimenti, le sue istantanee. Una professionista dell’insegnamento, orgogliosa di fare la maestra, una donna dal grande talento che le ha già consentito la produzione di diverse opere letterarie tra cui “Floreale “, “Bocciolo nel mare”, “Rubino di Venere”, “Rosa dell’Inverno”, “Nebule”, “Melania dal cuore d’oro”.
Piera Caivano con le Istantanee immortala la sua perenne voglia di scoprire, raccontare e confrontare. La donna (un oggetto e non un soggetto), che era da trattare senza alcuna cura e doveva dare il massimo rendimento, rimaneva indifferente alla vista dell’immensità del mare… era carica di tristezza per essere stata posseduta dall’uomo che non amava. Sono Istantanee piene di emotività, scritte in maniera delicata e poetica, intrise di dolcezza e amore, dove i ricordi e i racconti degli anziani fanno riflettere sulla condizione passata, sugli eventi tragici del ‘900 con descrizioni vivide, evocative e coinvolgenti che valorizzano i personaggi. Sono Istantanee come fotografie che ritraggono le lacrimose partenze verso paesi lontani o lontanissimi per cercare lavoro, oppure sono fotogrammi di ritorni gioiosi che vedono abbracci tra padre e figlio, tra marito e moglie, tra fratello e sorella. C’è poesia tra le righe di questo bel libro di Piera Caivano. C’è delicatezza di sentimenti! Ci sono parole che elargiscono sensazioni di gioia nei lettori e li rendono partecipi del ricordo sia dei cambiamenti positivi, sia dell’accoglienza in quelle terre sconosciute dove uomini carichi di speranze si rassegnavano a lavorare per una vita migliore.
Mi piacciono moltissimo le pagine di questo libro perché odorano di buono e di infinita tenerezza, di amore per il passato e per il presente, di ombre, di luci e di “grida di un silente dolore”. Lo scrivere di Piera Caivano è limpido e fluente, permeato di originalità, carico di profondo e timoroso rispetto per ogni argomento, per gli eventi del passato, per la condizione umana e per i ricordi indelebili con cui arricchisce la cultura letteraria.
