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Il pianista Alexander Gadjiev ospite dell’Accademia Filarmonica Romana al teatro Argentina (ore 21)

Giovedì 11 aprile al teatro Argentina il concerto di Alexander Gadjiev che si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2024 sullo Spettacolo dal Vivo.Il giovane musicista suonerà Chopin, Franck, Skrjabin, Musorgskij

printDi :: 10 aprile 2024 08:43
Alexander Gadjiev ph credit Andrej Grilc

Alexander Gadjiev ph credit Andrej Grilc

(AGR) Insignito nel 2023 del Premio Abbiati dall’Associazione Nazionale Critici musicali italiani come miglior solista, Alexander Gadjiev è uno dei nuovi talenti italiani che si sta affermando velocemente e senza sosta a livello internazionale. Classe 1994, nato a Gorizia da una famiglia di musicisti e cresciuto nel cuore della cultura mitteleuropea, storicamente naturale crocevia di popoli, culture, lingue, Alexander ha maturato una naturale capacità di assorbire, elaborare e rivisitare con gusto proprio stili e linguaggi musicali diversi. Vincitore di premi e riconoscimenti internazionali, fra cui Premio Venezia (XXX edizione) e BBC New Generation Artist per il triennio 2019-2021, il suo nome sala alla ribalda nel 2021 con il secondo premio e del premio speciale Krystian Zimerman “per la miglior esecuzione di una Sonata” al XVIII Concorso Chopin di Varsavia e il Primo Premio al Concorso Internazionale di Sydney. Negli ultimi anni è stato invitato ad esibirsi in tutta Europa, Estremo Oriente e Australia. È ambasciatore culturale di “Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025”.

Atteso dunque il suo debutto all’Accademia Filarmonica Romana giovedì 11 aprile sul palco del Teatro Argentina (ore 21) per un programma di ampio respiro capace di cogliere stili diversi, mettendo in gioco tutte le sfumature tecniche e timbriche dello strumento. Ad aprire la serata la trascrizione per pianoforte del Preludio, fuga e variazioni op. 18 lavoro originariamente per organo di elegante fattura di César Franck, cui seguono due Notturni – il n. 1 e 2 dall’op. 15 – e lo Scherzo n. 3 op. 39 di Chopin, autore particolarmente amato da Gadjiev. Di diverso stile è la Sonata n. 9 op. 68 nota come “Messa nera” di Aleksandr Skrjabin, fra le ultime composte dall’autore russo per tastiera, fra il 1912 e il ’13: crescente tensione, marcato cromatismo e dissonanze sono solo alcune caratteristiche di questa impervia sonata, che richiede all’interprete grande impegno tecnico e musicale. Assai celebre il pezzo conclusivo, i Quadri di un’esposizione di Musorgskij, l’opera pianistica più conosciuta del compositore russo, scritta nel 1874 per ricordare l’amico architetto e pittore Viktor Hartmann morto l’anno precedente. Ispirate a una serie di opere di Hartmann esposte a Pietroburgo, la composizione, dalla grande capacità visionaria che attinge anche a temi e scene popolari, si presenta come un percorso ideale in cui si alternano pagine descrittive (i quadri) con brevi episodi musicali che indicano lo spostamento del visitatore da una sala all’altra (Promenade).

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