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Euridice Axen in scena con "Settimo Senso, Moana Pozzi"

Al Parioli in scena dal 19 al 22 gennaio. Una strana storia di seduzione tra una porno-diva e un uomo in un affascinante gioco notturno, scritto da Ruggero Cappuccio e regia di Nadia Baldi, interpretato da una convincente e straordinaria Euridice Axen nelle vesti della prono diva

printDi :: 10 gennaio 2023 15:31
Euridice Axen interpreta Moana Pozzi

Euridice Axen interpreta Moana Pozzi

(AGR) di Donatella Gimigliano

Giovedì 19 gennaio alle ore 21.00 Il Parioli ospiterà lo spettacolo “Settimo Senso. Moana Pozzi” di Ruggero Cappuccio, prodotto da Teatro Segreto. Ad interpretare la pornostar del cinema a luci rosse una convincente e straordinaria Euridice Axen.

 
“Settimo senso” è un immaginario dialogo tra una donna e un uomo. Lo stupore deflagra quando l’uomo si accorge che la presenza femminile è in tutto e per tutto uguale a Moana Pozzi. Lei coglie la sua sorpresa e gli parla. Lo irretisce in un dialogo misterioso ed enuncia la sua idea di pornografia, lanciando, provocatorie affermazioni contro il potere, la politica, l’arrivismo. Il dialogo diventa serrato e seduttivo. La donna spiazza lo scrittore dicendogli che lui sta sicuramente progettando di scrivere un articolo- rivelazione sulla falsa morte di Moana Pozzi. Gli propone un affascinante gioco notturno e gli spiega che lui avrà una notte per decidere se corteggiarla o tradirla con uno scoop giornalistico.

“Moana Pozzi è divenuta nell’immaginario collettivo un autentico paradigma della donna oggetto accerchiata dalle spregiudicate esigenze commerciali dell’industria pornografica e dalla distorta concezione sessuale derivata dal maschilismo imperante” – spiega nelle note di regia Nadia Baldi. “Parlare di personaggi famosi che hanno attraversato l’immaginario erotico collettivo, è sempre delicato. Ma io ho voluto cogliere, attraverso questa strana storia di seduzione tra una porno-diva e un uomo, tutto quello che può passare come messaggio trasversale. Attraverso le parole del personaggio femminile che aprono ad una possibile analisi critica sulla pornografia, tocchiamo quelli che sono i più profondi, ancestrali e arditi sensi che muovono il potere e la violenza dell’essere umano” – conclude la regista, che cura anche le luci e le scene della pièce, che resterà in scena fino al 22 gennaio. Costumi di Carlo Poggioli, musiche Ivo Parlati.

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