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Enrico Onofri e Imaginarium Ensemble, rinomati interpreti del repertorio barocco su strumenti storici, al teatro Argentina

In concerto al Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 4 maggio. Un viaggio nella musica strumentale dal primo Seicento al tardo barocco fra rarità e brani più celebri. Il concerto si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”

printDi :: 28 aprile 2023 16:33
Imaginarium Ensemble ridt foto da comunicato stampa

Imaginarium Ensemble ridt foto da comunicato stampa

(AGR) Ultimo concerto al Teatro Argentina per l’Accademia Filarmonica Romana giovedì 4 maggio (ore 21) con un omaggio alla musica strumentale del primo Seicento fino al tardo barocco affidato al violinista e direttore Enrico Onofri e all’ensemble da lui fondato Imaginarium Ensemble, formato per quest’occasione da Alessandro Palmeri (violoncello), Simone Vallerotonda (arciliuto) e Riccardo Doni (clavicembalo).

Fra i più rinomati interpreti del repertorio del Sei-Settecento, fin dai primi studi musicali Enrico Onofri ha sviluppato una profonda passione per le esecuzioni storiche; la conoscenza delle antiche prassi sono diventate per lui fonte di ispirazione per nuove idee e panorami interpretativi. La sua carriera iniziata ancora studente con l'invito di Jordi Savall come primo violino de La Capella Real, oggi, fra le tante collaborazioni maturate, lo ha portato ad essere direttore principale della Filarmonica Toscanini di Parma, direttore della Haydn Philharmonie, nonché direttore musicale dell’Accademia Montis Regalis (una delle migliori compagini orchestrali con strumenti antichi a livello internazionale) e della Real Câmara Baroque Orchestra.

 
“Non udite lo parlare?” è il titolo del concerto che presenta un programma, interamente eseguito su strumenti storici, dedicato al rapporto tra voce umana e virtuosismo strumentale italiano dal primo Seicento sino al tardo Barocco. Il Seicento fu epoca di grande fermento che – accanto alla nascita dell’opera – vide gli strumenti musicali affrancarsi dal semplice ruolo di sostegno delle voci. All’inizio del diciassettesimo secolo il violino comincia dunque la propria emancipazione dal repertorio vocale, grazie alla stampa di brani espressamente dedicati a questo strumento da parte di alcuni virtuosi. Nell’esplorare i sottili diaframmi che separano voce e strumento, il concerto sarà occasione per ascoltare musica oggi di raro ascolto di autori come Giovanni Paolo Cima, Richardo Rognoni, Dario Castello, accanto ai nomi più celebri, e di qualche decennio successivo, di Antonio Vivaldi, Alessandro Stradella e Arcangelo Corelli. Era proprio quest’ultimo nel mostrare ai propri allievi la sublime arte del suo arco. che diceva loro "Non udite lo parlare?”.

“Il primo cinquantennio del Seicento – racconta Onofri – è un’epoca magica, una terra di confine dove la dotta prassi compositiva di ispirazione vocale si fonde con la ricerca timbrica ed idiomatica strumentale; un’epoca dove, grazie all’emancipazione da un testo che supporti gli affetti musicali, lo strumentista-compositore è costretto ad andare oltre, creando quel metalinguaggio che è il canto senza parole degli strumenti – espressione a volte sottile, a volte potente, di immagini complesse e di passioni non meno intense di quelle evocate dai testi poetici”.

TEATRO ARGENTINA

giovedì 4 maggio ore 21

"NON UDITE LO PARLARE?"

La parola al violino nell’età del Barocco

IMAGINARIUM ENSEMBLE

Enrico Onofri, violino e direzione

Alessandro Palmeri violoncello

Simone Vallerotonda arciliuto

Riccardo Doni clavicembalo

G. Paolo Cima

Sonata per il Violino per violino e b.c. da Concerti Ecclesiastici – Milano 1610

Aurelio Virgiliano

Ricercata per flauto et ogni altro istromento da Il Dolcimelo – Bologna? 1600ca

Francesco Rognoni

Vestiva i colli passeggiato, per violino e strumenti da Selva de vari assaggi… – Milano 1620

Richardo Rognono

Ancor che col partire passeggiato, per violino e strumenti

da Passaggi… Libro Secondo – Venezia 1641

Dario Castello

Sonata Seconda, per violino e b.c. da Sonate…in stil moderno – Venezia 1640

G. Marco Uccellini Sonata La Luciminia Contenta per violino e b.c.

da Sonate e Correnti… – Venezia 1645

Alessandro Stradella

[Sonata a violino solo, violone e basso]

ms. Modena, Universitaria, Mus.G.210, ff 5r-10v Roma, 1670ca

Antonio Vivaldi

Sonata op. II n. 3 in re min. per violino e b.c.

Arcangelo Corelli

Sonata op. V n.1 0 in fa magg. per violino e b.c.

Sonata op. V n. 12 in re min. Follia per violino e b.c.

ENRICO ONOFRI E’ un artista la cui carriera poliedrica lo ha portato nel corso degli anni a ricoprire ruoli di direttore principale o associato in cinque orchestre di cinque paesi diversi, oltre che un gran numero di inviti come direttore ospite o in residenza. Direttore d'orchestra, violinista, insegnante, cresciuto nell'atelier antiquario dei genitori a Ravenna e circondato dalla bellezza del passato fin dall'inizio dei suoi studi musicali, Enrico ha sviluppato una profonda passione per le esecuzioni storiche, esplorando il repertorio dal Seicento al Novecento: in questo modo crea un linguaggio personale attraverso la conoscenza delle antiche prassi, intese come straordinarie fonti di ispirazione per nuove idee e panorami interpretativi. Enrico continua così a sviluppare nuove connessioni, dirigendo ed eseguendo programmi che spaziano dal Seicento alla musica contemporanea. Direttore principale della Filarmonica Toscanini di Parma, direttore associato della Münchener Kammerorchester e dell'Orchestre National d'Auvergne, direttore e partner artistico della Haydn Philharmonie, direttore musicale della Real Câmara Baroque Orchestra e dell'Academia Montis Regalis, è stato concertmaster e solista dal 1986 al 2010 dell’ensemble Il Giardino Armonico, dopo gli esordi giovanili al fianco di Jordi Savall e Nikolaus Harnoncourt. Nel 2002 ha iniziato la sua carriera di direttore con orchestre sinfoniche, da camera o di ispirazione storica, tra le quali la Vienna Chamber Orchestra, l'Akademie für Alte Musik, l'Orquesta Barroca de Sevilla, la Camerata Bern, i Bochumer Symphoniker, il Festival Strings of Lucerne, la Kammerorchester Basel, la Tafelmusik Toronto, l'Orchestra Ensemble Kanazawa, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Real Orquesta Sinfonica de Sevilla, l'Orchestra dell'Opéra de Lyon, l'Orquesta Sinfonica de Galicia, l'Orchestra Metropolitana di Lisbona, la Real Filharmonia de Galicia, la Riga Sinfonietta. È inoltre il fondatore e direttore di Imaginarium Ensemble, devoto al repertorio barocco su strumenti storici, con cui si esibisce come solista. Enrico è stato insignito di numerosi e prestigiosi premi discografici, nonché del Premio Abbiati 2019 come miglior solista dell'anno.

IMAGINARIUM ENSEMBLE Fondato e diretto da Enrico Onofri, IMAGINARIUM ENSEMBLE (Imaginarium: “il luogo delle immagini”) riunisce un gruppo di musicisti che si esibiscono regolarmente con importanti ensemble di musica antica. Nel 2006 Imaginarium Ensemble ha pubblicato con grande successo il suo primo CD "La voce nel violino", dedicato al repertorio del primo barocco italiano. Nel 2010 è uscito un nuovo CD (Vivaldi, La Follia e sonate per violino), seguito da Devil's Trill (sonate virtuosistiche per violino di Tartini, Veracini, Mossi e Bonporti) e nel 2013 la registrazione completa delle sonate per violino di Corelli. Imaginarium pubblica nel 2019 l'album Into Nature - Vivaldi's Seasons & other sound from Mother Earth, che è stato insignito del Diapason d'or de l'année 2020. Il loro ultimo ultimo CD “Seicento!", uscito nel 2020, è stato premiato con il Diapason d'or nel gennaio 2021, ed è imminente una pubblicazione interamente dedicata a Telemann.

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