“E se fosse la musica a salvarci?” Il saggio che unisce suoni, memoria e sostenibilità
Dario Giardi firma un’opera originale e necessaria: un viaggio tra neuroscienze, ecologia acustica e coscienza ambientale. Un testo tutto da leggere, ascoltare e portare con sé. Perché forse, davvero, sarà la musica .....a ricordarci come si abita la Terra con più anima e più cura.


_E se fosse la musica a salvarci copertina libro
(AGR) Donatella Gimigliano
In un’epoca in cui l’ambiente grida e l’umanità sembra non ascoltare, arriva una proposta dirompente e poetica: “E se fosse la musica a salvarci? È il titolo – e la provocazione – del nuovo saggio di Dario Giardi, edito da Mimesis, che mescola sapientemente rigore scientifico e profondità emotiva per porre una domanda essenziale: possiamo riscoprire l’armonia con la Terra rieducando l’orecchio e l’anima?
“Il memoryscape è il paesaggio emotivo che portiamo dentro, fatto di suoni che ci appartengono più di quanto crediamo. È il rumore della pioggia su un tetto d’infanzia, il rintocco di una campana al tramonto, il fruscio del vento in un bosco amato. Nel saggio ho voluto restituire valore a questi suoni della memoria, perché sono loro, più delle parole, a saperci riportare a casa”, spiega l’autore.
Il saggio è una mappa interdisciplinare che tocca neuroscienze, ecologia del suono, musicoterapia, filosofia e spiritualità laica, proponendo una visione dell’ascolto non come esercizio estetico, ma come atto politico ed ecologico. Perché senza emozione, senza un senso viscerale di appartenenza e bellezza, nessuna rivoluzione ambientale sarà mai possibile.
Chi è Dario Giardi
Classe e competenza si fondono nella figura dell’autore: ricercatore nel settore ambientale ed energetico, esperto per Il Sole 24 Ore, con una lunga esperienza in geopolitica dell’energia e sostenibilità. Ma anche musicista con formazione al prestigioso Berklee College of Music, compositore di musica ambient sotto lo pseudonimo Giadar, e studioso dei poteri terapeutici del suono.
In un mondo frammentato, Giardi rappresenta una mente ponte tra scienza e poesia, tra razionalità e vibrazione, tra urgenza climatica e rigenerazione interiore. E questo libro è il suo manifesto personale.
Un libro per chi cerca senso, non solo risposte
“E se fosse la musica a salvarci?” è un’opera che colpisce per la sua originalità: al tempo stesso saggio scientifico e invito spirituale, mappa e rifugio, allarme e carezza. È dedicato a chi non si accontenta di vedere il cambiamento solo nei numeri, ma lo vuole anche sentire.
Un testo da leggere, ascoltare e portare con sé. Perché forse, davvero, sarà la musica – quella del mondo vivente, non solo degli strumenti – a ricordarci come si abita la Terra con più anima e più cura.